La trevigiana Texa sta sperimentando il nuovo apparecchio: «Non è una morte cruenta, rispetta le normative della Ue»
TREVISO – Un contributo determinante per la soluzione del problema nutrie potrebbe arrivare da chi meno te l’aspetti: un’azienda leader del settore tecnologico-informatico come la Texa di Monastier (Treviso).
Da tre anni sta sperimentando una particolare attrezzatura che consente di tenere sotto controllo la popolazione dei famigerati castoridi presenti in abbondanza lungo le rive dei fiumi veneti, friulani e di mezza Italia. Il dispositivo studiato è particolare: una macchina che «spara» dentro le tane un mix di aria e monossido di carbonio così da procurare una «dolce morte», facendo passare le bestiole dal sonno all’eterno riposo senza sofferenze.
La sperimentazione è seguita da vicino dalla Regione: l’assessore alla caccia Daniele Stival sta esaminando i dati e i risultati degli ultimi esperimenti. Di recente, con la supervisione dell’Usl 10 di San Donà, sono state fatte delle prove lungo il Tagliamento e i risultati sembrano buoni.
«Stiamo valutando – spiega l’assessore – si tratta comunque di un sistema pensato per rispettare la normativa europea sul benessere degli animali che vieta, giustamente, d’infliggere sofferenze inutili. Il meccanismo è semplice: c’è un compressore con un miscelatore. Nella tana viene iniettato del gas e l’animale si addormenta. La sperimentazione si sta chiudendo adesso, l’azienda è interessata a vendere l’attrezzatura alle istituzioni. Vedremo cosa fare».
Singolare il modo in cui la Texa, che si occupa essenzialmente di auto e autofficine, è arrivata alle nutrie: «Si sono presentati da me due veterinari con un problema pratico – spiega Manuele Cavalli, direttore tecnico della Texa – trovare un modo per controllare il numero delle nutrie quando diventa insostenibile per un territorio. Un sistema tecnologico perfettamente compatibile con le normative Ue e indolore per le nutrie. Io sono vegetariano, gli animali li difendo da sempre, però se dei veterinari mi chiedono una mano per risolvere un problema senza creare sofferenza, io rispondo. Quando il sistema sarà pronto, lo metteremo a disposizione delle istituzioni che ci chiederanno un aiuto».
I due veterinari in questione sono Carlo Rossi e Cristina Bettin: due professionisti che lavorano nel settore degli allevamenti e toccano, ogni giorno, i problemi che le nutrie causano al mondo dell’agricoltura, senza contare i danni agli argini e la possibilità di trasmettere alcune malattie. «Chiariamo una cosa – precisa Bettin – non stiamo parlando di sterminare le nutrie, ma di controllare la popolazione attraverso un sistema che si basa sul principio dell’anestesia progressiva. La Texa produce uno strumento perfetto per il nostro progetto: un miscelatore di gas. Quando il numero di nutrie non è più sostenibile dal territorio, si può intervenire direttamente nelle tane per eliminarle evitando metodi cruenti come la caccia con il fucile o i bocconi avvelenati. Non è una morte cruenta e rispetta le normative Ue entrate in vigore dal primo gennaio».
Gazzettino – 13 agosto 2013