L’«aggressione» in un condominio di via Belviglieri in Borgo Venezia. La vittima del «carbonasso» è un quarantenne che ha cercato di catturarlo prendendolo per la coda: «Sono stato sprovveduto»
Uno non se lo immagina di poter essere morso da un serpente in città. Eppure ieri è accaduto a un veronese che ha avuto un incontro ravvicinato e poco gradito con un rettile piuttosto aggressivo, rimanendo ferito. Fortunatamente non in modo grave, visto che il serpente non era velenoso. È successo ieri in tarda mattinata nel cortile di un condominio al civico 44 di via Belviglieri, in Borgo Venezia, dove un quarantunnenne ha pensato bene di catturare da solo il serpente che aveva avuto l’ardire di spaventare alcuni condomini intrufolandosi nel giardino del palazzo. «È stata un po’ una spavalderia, lo ammetto», dice l’uomo contento del fatto che l’incidente non ha avuto gravi conseguenze e per nulla spaventato, «sapevo che non era una vipera, in genere in città al massimo si trovano bisce d’acqua o “carbonassi” (un biacco, ndr), e così l’ho preso per la coda e l’ho infilato in una scatola. Quando stavo per mettere il coperchio, il serpente si è girato di scatto e mi ha morso il dito, ben due volte in pochissimi istanti. Sapevo che sono veloci, me la sono cercata!», dice. Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco per catturare il serpente, i soccorritori di Verona Emergenza che hanno trasportato l’uomo al pronto soccorso di Borgo Trento per gli accertamenti e le medicazioni, e infine i carabinieri che hanno coordinato le operazioni. Al pronto soccorso del Polo Confortini sono arrivate anche le guardie forestali che hanno prelevato il serpente che era stato portato in ospedale insieme al ferito in modo da sapere, in caso il rettile fosse stato velenoso, come meglio curare il paziente. «Mi hanno medicato e fatto una antitetanica», riferisce il malcapitato, «fortunatamente non era velenoso e stasera (ieri per chi legge, ndr) posso andare in Arena a lavorare all’allestimento dell’Aida del 1913». L’uomo è infatti una delle entusiaste comparse areniane e per nulla al mondo si sarebbe perso l’occasione di far parte della rappresentazione storica. «Mia sorella era uscita a stendere i panni quando ha visto il ragazzo delle pulizie che cercava di allontanare con un bastone il serpente», racconta la signora Giovanna Tabarini che vive nel palazzo, «nel frattempo è sceso in cortile anche mio marito e abbiamo chiamato i carabinieri». E prosegue: «Poi un altro dei condomini ha cercato di catturare l’animale e in un attimo è stato morso, così tutti ci siamo attivati e gli abbiamo consigliato di andare al pronto soccorso. Non si sapeva che tipo di serpente fosse ed era meglio non rischiare». G.COZ.
Giorgia Cozzolino – L’Arena – 11 agosto 2013