Rapida discussione stamane in Aula del Senato del Dl lavoro, con la novità che il governo presenta i suoi emendamenti. Si tratta di 9 modifiche, «non sostanziali», conferma il relatore
Il termine per i sub-emendamenti è fissato alle ore 13. Nel pomeriggio poi l’Aula ascolterà il premier Letta al question time su debito, fisco e politiche del lavoro. E quindi, terminata la discussione generale sul Dl lavoro, si riprenderà lunedì dove dovrebbe iniziare l’esame degli emendamenti (in aula ne sono stati presentati 446, oltre a quelli di oggi del Governo). L’Esecutivo sarebbe orientato a non porre la fiducia.
Gli emendamenti del governo
La novità di oggi, 25 luglio, è la presentazione degli emendamenti del governo, nessuno sulla parte del provvedimento che sposta ad ottobre l’aumento di un punto dell’Iva. Poche modifiche, quindi, solo sui temi del lavoro, e di dettaglio, soprattutto chiarimenti. Si interviene sull’articolo 2 del Dl, in particolare sul contratto di apprendistato. In pratica si elimina il riferimento «al limite del 31 dicembre 2015» per le misure previste nel provvedimento; e il riferimento al carattere di «straordinarietà» e «temporaneità» degli interventi, che come prevede ora il testo sarebbero applicabili solo fino a tutto il 2015. Con questa modifica quindi si rendono stabili le misure sull’apprendistato e potranno riguardare tutte le imprese (salta anche la parte della norma che specificava che le assunzioni riguardavano le «microimprese, piccole e medie imprese di cui alla raccomandazione della Commissione del 6 maggio 2003»). Si specifica poi la procedura per l’erogazione dell’incentivo alle assunzioni di giovani tra i 18 e i 29 anni, introducendo termini perentori (per concedere il bonus) e chiarendo che l’incentivo è riconosciuto dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande cui abbia fatto seguito l’effettiva stipula del contratto che dà titolo all’agevolazione.
Modifiche anche ai contratti a termine “acausali”
Arriva anche un finanziamento all’Isfol di 6 milioni di euro per il 2014 per la proroga dei contratti di lavoro stipulati dall’Istituto (fino al 31 dicembre 2014) in considerazione delle attività affidate all’Isfol di supporto all’attuazione della Garanzia Giovani e al monitoraggio della legge Fornero (la 92 del 2012). Tra le modifiche proposte dal governo anche un chiarimento sui contratti a termine “acausali”. Si specifica che la durata del primo rapporto a tempo determinato “acausale”, stabilita in 12 mesi, è comprensiva anche dell’eventuale periodo di proroga.
Aumentato di 30 milioni il fondo per il diritto al lavoro dei disabili
Si interviene anche sul contratto di associazione in partecipazione, per specificare che la stretta operata dalla legge Fornero non si applica, «limitatamente alle imprese a scopo mutualistico, agli associati individuati mediante elezione dell’organo assembleare, il cui contratto sia certificato, e in relazione al rapporto tra produttori e artisti, interpreti, esecutori volto alla realizzazione di registrazioni sonore, audiovisive o di sequenze di immagini in movimento». Si incrementa poi di 10 milioni per il 2013 e di 20 milioni per il 2014 (e quindi 30 milioni nei due anni) il fondo per il diritto al lavoro dei disabili (legge 68/1999). I datori di lavoro «pubblici e privati », si legge ancora, «sono tenuti ad adottare accomodamenti ragionevoli», come definiti dalle Convenzioni Onu, «per garantire alle persone con disabilità la piena eguaglianza con gli altri lavoratori». Tra le proposte del governo anche l’allungamento di un anno, fino al 2016, degli incentivi previsti per le start up innovative.
L’esame del decreto lavoro-Iva, nelle intenzioni di maggioranza e governo, dovrebbe concludersi tra lunedì e martedì della prossima settimana, come conferma la senatrice del Pd, Rita Ghedini, riferendo che la maggioranza sta puntando per quanto possibile a ridurre gli emendamenti, e che anche le opposizioni starebbero ragionando sulla possibilità di limitare le proposte di modifica per l’Aula. Tra i temi aperti, aggiunge Ghedini, quelli relativi alcune forme contrattuali in settori specifici, come il turismo, il rifinanziamento servizio civile e, questione che sta particolarmente a cuore al Pd, «la possibilità di diversificare gli incentivi tra uomini e donne».
Il Sole 24 Ore – 26 luglio 2013