Ennesima doccia fredda sulla sanità convenzionata, in protesta per la mancata applicazione da parte delle Usl della delibera con cui la regione ha concesso agli ambulatori accreditati 23 milioni extrabudget per «calmierare» il taglio del 35% del budget principale (ora a 140 milioni).
Finora solo tre direttori generali avevano ottemperato al provvedimento varato per snellire le liste d’attesa, soprattutto a favore di malati oncologici e cardiopatici: l’Usl 8 di Asolo, la 17 di Este e la 20 di Verona. Ma ieri Giovanni Pavesi, a capo dell’Usl 17, ha fatto marcia indietro, comunicando per iscritto ai convenzionati di non aver dato applicazione alla delibera in oggetto. La battaglia prosegue, anche sul fronte dei lavoratori: 100 dipendenti del gruppo padovano «Data Medica» sono in mobilità e ieri la Cgil ha comunicato la propria preoccupazione per la chiusura decisa, in segno di protesta, dal 5 al 25 agosto da tutti gli accreditati della città del Santo e da alcuni di Rovigo e Venezia. «E’ interruzione di pubblico servizio». Ma i lavoratori hanno replicato: «E’ il solo modo per far sentire la nostra voce».
Corriere Veneto – 20 luglio 2013