Il Parlamento polacco respinge una legge promossa dal Governo per riammettere la macellazione kosher e halal nel paese. Dal primo gennaio erano state vietate dalla Corte Costituzionale, perché ritenute incompatibili con il diritto internazionale dei diritti degli animali.
“Questo divieto”, dice un portavoce del ministero degli esteri israeliano, “è uno choc per noi. Gli ebrei sono parte integrante della vita polacca con le loro tradizioni. Non si può loro proibire uno dei rituali più antichi”.
Secondo il rito ebraico, la macellazione prevede che venga tagliata la gola all’animale mentre questo è ancora in vita. L’animale muore dissanguato. Nei macelli non kosher o halal, gli animali vengono prima storditi e poi uccisi. La decisione però non ha fatto infuriare solamente la comunità ebraica, ma anche gli agricoltori e le aziende che esportano carne kosher in Israele e carne halal nei paesi musulmani.
“È un danno per l’economia polacca”, dice un rappresentante di categoria, “non vedremo gli effetti domani o dopodomani ma le conseguenze saranno lampanti entro sei mesi, un anno. È una decisione stupida”.
La direttiva europea consiglia, ma non obbliga i paesi membri a evitare questa tecnica. Ovvia invece la soddisfazione dei gruppi che si battono per i diritti degli animali.