Un cartello era stato affisso la scorsa settimana. Il secondo la notte tra mercoledì e ieri, sempre in centro a Noale, sempre a fianco al municipio, a firma “Centopercentoanimalisti” e sempre contro il circo Orfei.
Torna a farsi sentire l’associazione, che ha deciso di dire no agli spettacoli con gli animali sotto il tendone di Armando Orfei iniziati ieri e che si concluderanno lunedì. A inizio settimana, in un’area sulla Noalese vicino all’Aquaestate, sono arrivate le carovane e i circa trenta animali del circo, tra cui leoni, tigri, una giraffa, con decine di persone al seguito. E i militanti hanno subito messo in chiaro le cose. Dall’altra parte gli esponenti del circo, che dicono di essere in regola, di rispettare la legge e negano maltrattamenti. Cento per cento animalisti, in una nota, spiega i motivi del blitz di piazza Castello, con un “avviso” anche alla giunta. «Il circo» si legge «è sofferenza, violenza, sfruttamento. Centinaia di esseri viventi e senzienti strappati al loro habitat naturale, ai rapporti naturali con individui della stessa specie, tenuti per tutta la vita in gabbie, costretti ad imparare “esercizi” spesso contrari alle loro caratteristiche, trasportati in interminabili viaggi tra una tappa e l’altra delle tournee. Costretti poi ad esibirsi tra luci accecanti, rumori assordanti, davanti a una folla di beoti che si diverte a loro danno. Per gli animali il circo è dolore, stress e noia». Per gli animalisti, gli «spettatori sono i maggiori colpevoli e ancor i genitori che accompagnano i figli». L’Asl 13 fa sapere che tutto è in ordine, non si sono problemi nella custodia degli animali, mentre il responsabile del circo Derek Codaprin, si dice tranquillo. «Qui facciamo controlli periodici con i veterinari» replica «e gli animali stanno bene, vivono in condizioni ottime. Chiunque può venire qui e rendersene conto, perché tutto è alla luce del sole. Sullo stress degli animali, ci sono degli studi universitari che smentiscono queste teorie ma rispettiamo le opinioni di tutti, anche se noi siamo per un circo con gli animali. Chiediamo solo di lavorare: qui siamo in una settantina a farlo».
Alessandro Ragazzo – La Nuova Venezia – 28 giugno 2013