L’assessore: «A breve in Giunta. E ingiusto dipingere la nostra sanità a tinte fosche, quadro non veritiero»
«La delibera di recepimento dell’accordo sottoscritto tra la Regione – firmato da me e dal segretario Domenico Mantoan in accordo con il presidente Luca Zaia -, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali, è pronta per essere portata all’approvazione della Giunta. Per il resto credo non sia utile a nessuno, in un momento obiettivamente difficile in generale, dipingere la nostra sanità a tinte così fosche, perché viene fatto un quadro catastrofico non veritiero e ingiusto, almeno per quanto riguarda la realtà veneta».
Con queste parole l’assessore regionale alla sanità Luca, Coletto risponde all’allarme lanciato dal segretario provinciale di Verona della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Lorenzo Adami su vari aspetti della situazione sanitaria veneta.
«Quanto al Piano Sociosanitario», prosegue Coletto, «ripeto che si tratta di una riforma profonda, per certi versi epocale, fatta non di tagli ma di servizi più moderni al cittadino, sia negli ospedali che sul territorio. Proprio per questo è necessario evitare che la gatta frettolosa faccia i gattini ciechi: trovare la massima condivisione possibile in questa fase di definizione dei particolari è fondamentale per evitare intoppi e ritardi nella fase di applicazione, quella che porterà ai risultati concreti, che sono gli unici che contano. La riforma – sottolinea Coletto – inciderà sull’organizzazione sanitaria per anni e quindi agitarsi per una settimana in più o in meno nella fase di chiusura non ha molto senso».
«Su liste d’attesa e ticket», aggiunge l’assessore, «ricordo che le prime fanno segnare da mesi un trend in costante riduzione (e i dati saranno resi noti a breve). Rispetto ai ticket è vero che l’ultimo superticket imposto dal governo a livello nazionale ha spinto molti utenti a rivolgersi al privato, e ciò non va bene. È però altrettanto vero, e Adami dovrebbe ricordarlo, che contro questo balzello la Regione Veneto ha fatto ricorso in tutte le sedi istituzionali e giudiziarie deputate e che abbiamo evitato di applicarlo sino a rischiare l’accusa di danno erariale. Poi siamo stati costretti a farlo, ma lo abbiamo introdotto con una rimodulazione spinta al massimo per agevolare il cittadino e le categorie più deboli»
L’Arena – 15 giugno 2013