La difesa della donna: «Non avevo i soldi. A stento riesco a comprarmi il pane». I furti «per necessità» aumentati del 20%
Si era avvicinata alla cassa per pagare la spesa. Nel carrello aveva messo il pane e la pasta: i prodotti che si poteva permettere. Quelli più costosi invece – la carne, i biscotti, una bottiglia di limoncello – se li era infilati in borsa. Un «furtarello» di appena 20 euro, commesso per «necessità» da una anziana genovese di 80 anni. Vedova, ex segretaria, la donna si è difesa così: «Non avevo i soldi. A stento riesco a comprarmi il pane». Accusata di furto aggravato, è stata condannata a due mesi e 20 giorni di reclusione.
INDIGENTE – Il suo avvocato aveva invocato per la donna lo stato di necessità a causa di un’indigenza economica evidente: ma non è servito a farle evitare la condanna. Secondo il giudice infatti, il fatto che tra gli articoli non pagati ci fossero oltre alla carne anche beni come i dolci e il liquore, significa che l’anziana, residente nel quartiere di Castelletto, non ha rubato per sfamarsi.
FURTI PER FAME – Una storia di ordinaria povertà, ma non si tratta di un caso isolato. Secondo polizia e carabinieri le denunce per furto di generi alimentari sono aumentate del 20 per cento in un anno. E alle statistiche delle forze dell’ordine si devono aggiungere anche i casi che i commercianti non denunciano. Ed è capitato anche che siano stati i carabinieri, chiamati in seguito ad una denuncia, abbiano pagato il conto.
Corriere.it – 16 giugno 2013