Riunione informale della giunta regionale, in mattinata, per un primo confronto sulle schede di programmazione del nuovo Piano socio-sanitario. Assente Luca Zaia, ha presieduto la riunione il vice Marino Zorzato mentre l’illustrazione dei contenuti è stata svolta dall’assessore alla sanità Luca Coletto.
I numeri sono sostanzialmente quelli circolati in questi mesi. Per quanto riguarda i posti letto ospedalieri, è previsto che gli attuali 19 mila scendano a 17.285, tuttavia 200 saranno recuperati grazie alle degenze extraregionali e un altro migliaio sarà riconvertito nei centri di cura di comunità, per cui il taglio reale, alla fine, dovrebbe aggirarsi sulle 500 unità. Diversificate le percentuali popolazione/posti letto previste nelle varie province : 3,8 per mille a Padova e Verona (sedi universitarie); 3,2 per Venezia, Treviso e Vicenza; 3,5 a Belluno e a Rovigo alla luce delle specificità territoriali. In proposito Zorzato ha chiesto che la conversione dei posti letto sia sempre successiva e conseguente ai tagli – attraverso un piano elaborato dalle Ulss e approvato dalla giunta – e che le degenze di comunità avvengano in via prioritaria nelle strutture della sanità pubblica e solo eccezionalmente in quelle private. Si è discusso anche di primari, perché le schede prevedono che il loro numero scenda dagli attuali 863 a 722 effettivi; va ricordato però che già un centinaio di primariati sono vacanti e per essi non è prevista la copertura; si annuncia insomma un blocco del turnover nelle posizioni apicali. Tra otto giorni Zaia chiederà un parere formale della giunta sulle schede. (f.tos.)
Vicenza. Sanità, San Bortolo salvo, i posti letto non si toccano
Vicenza inoltre resterà punto di riferimento dei reparti ultraspecialistici per le altre tre Ulss presenti in provincia: Arzignano, Bassano e Thiene-Schio. La Regione presenta le schede della programmazione sanitaria Il numero “degenze” resta 800 ed è in arrivo un altro primariato
Schede ospedaliere. Vicenza ne esce bene. Non perde neppure un posto-letto. Sono 800 e restano 800. Così pure per i primariati. Erano 44 e restano 44. In più arrivano 4 posti di terapia intensiva pediatrica e per il reparto guidato da Massimo Bellettato che finora ha sofferto questa carenza è uno straordinario salto di qualità verso l’eccellenza. Per il resto solo conferme. Anche i reparti che sembravano in pericolo di estinzione, malattie endocrine e del ricambio, terapia del dolore, restano nell’elenco del San Bortolo. Vicenza, poi, come ospedale-hub farà da punto di riferimento per le Ulss della provincia, Arzignano, Bassano, Thiene-Schio riguardo alle attività ultraspecialistiche. Linea diretta, inoltre, con l’Ulss 5 per l’anatomia patologica. Poca differenza fra la situazione attuale e quella che sarà nel 2015 anche se si considerano i posti-letto all’interno di tutta l’area dell’Ulss 6, se cioè si sommano le dotazioni del San Bortolo, dell’ospedale di Noventa, delle tre case di cura private, Eretenia, Villa Berica, Villa Margherita. Oggi i posti-letto complessivi sono 1159, con un rapporto di 3,71 per mille abitanti. Fra 2 anni saranno 1141, appena 18 in meno, con un rapporto di 3,65 ogni mille residenti. L’area medica avrà 2 posti-letto in più, le chirurgie ne perderanno 29, il materno-infantile 30, ma la terapia intensiva ne guadagnerà 12, e l’area della riabilitazione 31. Questo significa che la spending review ha appena sfiorato Vicenza, senza cambiare nulla o quasi. Un panorama, quindi, pressoché immutato. Così ora la Regione riconosce ampiamente lo status quo. Nell’area medica 14 unità operative complesse: cardiologia più emodinamica h 24 garantita anche per l’Ulss 5 (31 posti-letto), dermatologia (2), gastroenterologia più endoscopia digestiva (10), geriatria (65), malattie endocrine (10), malattie infettive (20), medicina generale (90), nefrologia più i trapianti di rene (20), neurologia (30), oncologia (10), pneumologia (22), psichiatria (30), radioterapia (8).
Il Mattino di Padova e il Giornale di Vicenza – 4 giugno 2013