Il futuro del Veneto e’ legato a doppio filo con la tenuta e lo sviluppo delle sue imprese agricole e agroalimentari. E’ sufficiente un solo dato per rendere l’idea: la nostra regione e’ la prima d’Italia per Pil prodotto nel settore.
E’ da questa consapevolezza che nasce Agrinsieme Veneto, il coordinamento che, a livello regionale, riunisce le sigle associative Legacoop, Confcooperative, AGCI, Confagricoltura e CIA, e che da oggi rappresentera’ in modo unitario le aziende e le cooperative dell’agroalimentare veneto a loro aderenti.
Obiettivi e azioni della tabella di marcia sono stati dettagliati stamattina nel corso della conferenza stampa di presentazione. “Difesa delle nostre imprese e valorizzazione del “made in Veneto” attraverso il rafforzamento dell’intera filiera: dal produttore al consumatore” ha affermato Giangiacomo Bonaldi, presidente Confagricoltura Veneto e coordinatore Agrinsieme Veneto, delineando la volonta’ di sostenere e rilanciare le eccellenze venete con particolare attenzione ai comparti ortofrutticolo, zootecnia e vitivinicolo. “In uno scenario generale caratterizzato da disgregazione e polverizzazione – ha aggiunto Bonaldi – siamo orgogliosi di aver fatto una scelta controcorrente, che vede mondi diversi aderire a un progetto unitario per perseguire i propri obiettivi”. Un nuovo strumento che punta, innanzitutto, a rafforzare la rappresentanza. “Siamo fra le prime regioni ad aver dato gambe al coordinamento Agrinsieme (nato a livello nazionale lo scorso gennaio), attraverso un percorso cosi’ strutturato e gia’ declinato a livello provinciale a Padova, Verona e Venezia.
Puntiamo a raggiungere una massa critica che ci garantisca un ruolo attivo nella definizione delle strategie di sviluppo del settore”, ha continuato Davide Mantovanelli, responsabile regionale Legacoop Agroalimentare, che ha rilanciato anche sull’urgenza di un ricambio generazionale: “Servono investimenti in favore delle start up che incoraggino i giovani a scegliere questa professione. Gli addetti del settore rientrano in una fascia d’eta’ compresa fra i 50 e i 70 anni.
Di questo passo l’agroalimentare rischia di scomparire”. Obiettivi ambiziosi che richiedono una programmazione dalle priorita’ chiare e condivise. Fra le prime azioni da perseguire Agrinsieme Veneto indica la semplificazione burocratica, a tutti i livelli territoriali, per liberare le energie e le risorse necessarie alle imprese per competere sui mercati globali. “L’offerta del prodotto sui mercati va di sicuro riorganizzata: rendendo piu’ organica e sistematica l’azione delle strutture associative esistenti, migliorando i legami fra mondo delle imprese, enti locali e universita’, e aumentando l’efficacia dell’attivita’ di ricerca e sperimentazione. Prima di tutto pero’ – ha affermato Flavio Furlani, presidente Cia Veneto – occorre una riforma degli enti strumentali della Regione, che ne ridefinisca ruoli e responsabilita’, a partire da Veneto Agricoltura e Avepa”.
Una maggiore competitivita’ passa anche per la risoluzione del nodo dell’accesso al credito. “Ci aspettiamo di piu’ da Veneto Sviluppo”,ha detto Antonio Melato, presidente Fedagri Confcooperative Veneto, che e’ tornato anche sulla questione fiscale: “Abbracciamo in pieno la battaglia che si sta portando avanti a livello nazionale, per una tassazione dei fondi e degli edifici a destinazione produttiva che ne riconosca la natura di strumento di lavoro e non di fonte di rendita. Nel futuro di Agrinsieme Veneto – ha concluso Melato – abbiamo previsto un allargamento dell’ambito di azione che affianchera’ all’attivita’ di rappresentanza la costituzione di una rete di servizi a disposizione delle realta’ associate”.(AGI)
27 maggio 2013