Decine di uccellini moribondi chiusi in gabbiette coperte di guano, senza acqua nè cibo. Oltre cento volatili morti chiusi nel frigorifero e nel freezer di casa tra alimenti e surgelati comuni. Attrezzi da lavoro sporchi di sangue e terra sparsi per casa in camere da letto trasformate in laboratori o depositi per le gabbie.
Questo lo spettacolo al quale si sono trovati davanti i carabinieri di Montebelluna quando, due giorni fa, hanno fatto un blitz in una villetta di via della Rimembranza a Crocetta del Montello. Erano andati a bussare alla porta del proprietario di casa, B.G., 57 anni, disoccupato di Montebelluna perchè cercavano una pistola, quella che aveva minacciato di impugnare contro l’ex fidanzata durante una lite. Hanno trovato una vera e propria casa degli orrori. L’uomo aveva trasformato l’abitazione – controllata da due grossi cani da guardia – in un laboratorio abusivo per l’imbalsamazione degli animali, volatili soprattutto, che l’uomo si procurava attraverso canali ora al vaglio dei carabinieri e che metteva alla fame dentro piccole gabbiette in attesa della loro morte. In casa, in condizioni assolutamente inaccettabili, i militari hanno recuperato 56 uccellini tra cardellini, merli, tordi, passeri di varie specie, fringuelli. Tutti morenti, in alcuni casi con le zampette atrofizzate e le piume coperte di escrementi. Ma è perquisendo l’abitazione che i carabinieri hanno scoperto il resto: decine di uccellini già impagliati chiusi negli armati e tanti corpi surgelati in attesa di essere impagliati. Tra questi anche un cigno, stretto tra banane e verdura surgelata, una civetta e un gufo e vari cadaveri di specie protette. L’uomo non ha fornito spiegazioni, pare però che dalla sua maniacale passione avesse ricavato un lavoro al quale dedicava tutto se stesso e tutti i suoi averi. Ogni stanza, dal magazzino al bagno, era disseminato di gabbiette. il letto era usato come piano di lavoro esattamente come i mobili di cucina. I carabinieri hanno sequestrato tutto, inviando i volatili ancora vivi al centro di recupero della fauna selvatica della provincia. Poi hanno effettuato una immediata comunicazione al Comune di Crocella e all’unità sanitaria locale per chiedere lo sgombero e l’inagibilità dell’immobile, «assolutamente inadatto ad essere usato come abitazione civile». Il 56enne è stato denunciato non soltanto per maltrattamento degli animali, ma anche per detenzione di specie protette e attività abusiva. Rischia una condanna pesantissima, oltre alla perdita dell’abitazione dove si era ridotto a dormire su una brandina.La pistola? Ne aveva due, finte.
La Tribuna di Treviso – 26 maggio 2013