Il governatore della Lombardia: «I soldi alle sei regioni? Decisione che grida vendetta». Vendola (Puglia): stupidaggini
«Questa del governo riguardo lo stanziamento per la sanità è stata veramente altro che “porcellum”, questa è stata una vera porcata». Così Roberto Maroni, segretario della Lega Nord e governatore della Lombardia, ha commentato l’anticipo di circa 2 miliardi a favore di sei regioni del Centro Sud (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sicilia).Si tratta di un ok dato ai «piani di rientro». Ovvero tagli e risparmi per azzerare i pesanti deficit che, se accolti, vengono compensati, appunto, con l’anticipazione di fondi. Soldi da destinare in massima parte al pagamento dei debiti che Asl e aziende ospedaliere hanno nei confronti dei fornitori.
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni (Lega)«LOMBARDIA, SACRIFICI INUTILI» – Ma lo stanziamento fa insorgere Maroni. «Grida vendetta questa decisione – ha detto il segretario federale della Lega Nord durante un comizio a Brescia – perchè la regione Lombardia ha fatto e fa grandi sacrifici per garantire il pareggio, la riduzione della spesa sanitaria. E poi scopriamo che questi sacrifici non servono a niente perchè chi spende e spande riceve gratis dal governo 2 miliardi di euro. Io mi incazzo un pò, se permettete».
RIENTRO, LAZIO RECORD – Queste, in dettaglio, le anticipazioni stabilite dal governo: Abruzzo (118 milioni di euro), Calabria (411 milioni), Campania (287 milioni), Lazio (540 milioni), Molise (63 milioni), Sicilia (500 milioni). Cifre che Maroni non digerisce proprio. «D’ora in avanti – ha assicurato il governatore lombardo – penso che anche la Lombardia debba fare come le altre regioni. Se il risultato è che taglio i costi della sanità, chiudo gli ospedali e in più gli altri ricevono i vantaggi, bene, sforo anch’io e così daranno anche a me 5,6,700 milioni, un miliardo di euro».
ZAIA: AL SUD COSTI DECUPLICATI – Non bastassero, alle parole pronunciate al comizio Maroni ha aggiunto anche quelle di un tweet, sabato 25: «Governo Letta: 2 miliardi alle regioni sprecone del Sud, zero euro alle imprese del Nord e agli esodati. Solita italica vergogna». Poi, ad accodarsi alle parole dell’ex ministro dell’Interno, è stato un altro governatore leghista, quella del Veneto Luca Zaia: «Direi che non era il momento nel senso che in questo Paese si premia Caino e si fustiga sempre di più Abele» ha detto governatore, riferendosi allo stanziamento. «Non era il momento – ha proseguito – perchè ancora prima di parlare di aiuti varrebbe la pena di imporre l’applicazione dei costi standard. L’esempio che faccio sempre è che se si applicassero i costi standard delle Regioni virtuose si risparmierebbero 30 miliardi di euro. Un pasto negli ospedali che da noi costa sei euro – ha concluso Zaia – in alcune regioni del Sud arriva a costare fino a 60-80 euro»
Il governatore della Puglia Nichi Vendola (Sel)VENDOLA: «STUPIDAGGINI» – Una replica al governatore lombardo arriva di Nichi Vendola, suo dirimpettaio in Puglia e leader di Sel. «Io penso che Maroni sia troppo intelligente per credere a quello che dice, in questo caso. E’ una delle sue solite battute che non vale neanche la pena di commentare». «L’idea che il Sud sia il luogo dello spreco e il Nord quello della laboriosità, che il Sud sia il luogo della corruzione e il Nord il luogo della legalità – ha concluso Vendola – è una stupidaggine».
«NON E’ MERITO DI ZINGARETTI» – Nel Lazio invece c’è una specie di corsa ad accaparrarsi il «merito» dello stanziamento rivendicato dal capogruppo Pdl alla Regione Luca Gramazio. Il «semaforo verde» dato dal ministero dell’Economia al piano di rientro regionale «fa riferimento al risultato gestionale del 2012 che ha permessop di sbloccare le spettanze del 2012». Insomma: «i 540 milioni di euro elargiti alla Regione Lazio sono frutto di un risultato gestionale che non appartiene a Zingaretti ma al precedente governo di centrodestra».
Il Corriere della Sera – 26 maggio 2013