All’Universita’ di Bologna un centro specializzato studia come trasportare gli alimenti senza alterarne qualita’ e sapore: si tratta del Food Supply Chain Center, diretto dal prof. Riccardo Manzini, che finora ha monitorato un migliaio di trasporti intercontinentali con origini e destinazioni in tutte le parti del mondo.
Il centro conduce numerose ricerche volte in primo luogo al monitoraggio degli stress fisici e ambientali che un prodotto subisce nel trasporto dal luogo di produzione a quello di consumo. Il Centro bolognese e’ nato in stretta collaborazione con istituti di ricerca universitaria (e non) di molti paesi tra cui Stati Uniti, Cile, Argentina, Australia, Sud Africa. In occasione del recente Vinitaly, molti produttori ed operatori del settore, provenienti da tutto il mondo, hanno assistito alla presentazione di risultati e casi di studio relativi a viaggi di prodotti dall’Italia al Canada, alla Cina, al sud America, agli Stati Uniti, etc. Altre filiere, quali i prodotti da forno, quelli caseari, gli olii, le carni, i prodotti freschi e quelli surgelati, etc., sono sensibilmente affetti dai numerosi stress fisico-ambientali che la logistica cerca di controllare.
Ad oggi il Food Supply Chain ha esaminato un migliaio di carichi intercontinentali con origine e destinazione in tutte le parti del mondo. Alcuni percorsi, rivelatesi particolarmente critici, sono stati riprodotti in laboratorio sottoponendo campioni differenti di prodotto al regime di esposizione monitorato. Secondo gli esperti bolognesi questo tipo di analisi e’ l’unico modo per garantire la qualita’ di un prodotto. E’ indispensabile, sostengono, progettare una “logistica nemica dell’incertezza”. (AGI)
5 maggio 2013