In base a rumors filtrati dalla Commissione, sarebbe pronto un testo per regolare la clonazione animale ai fini alimentari. Dopo diverse valutazioni di EFSA su sicurezza alimentare e nutrizionale, nonché su benessere animale. Ancora tanti dubbi
Ci si attende che la Commissione Europea divulghi una bozza sull’utilizzo della clonazione per scopi alimentari: e che tale bozza venga quindi sottoposta ad una estesa Valutazione di Impatto (Impact Assessment Board), secondo le procedure previste in sede UE per alcuni fascicoli particolarmente delicati. Nello specifico, ci si aspetta che lo IAB chieda all’Esecutivo UE ulteriori dati e informazioni prima di arrivare a qualsivoglia conclusione. Stando alle affermazioni di Ladislav MIko, direttore generale incaricato presso la DG SANCO, “Il testo è davvero complesso, e dobbiamo trovare il modo di presentarlo ad un pubblico non specialista”. Servirebbero ancora un paio di settimane prima che venga inviato allo IAB. Questo in ragione di alcune stime ancora non definitive su alcuni dati.
I punti che sembrano particolarmente delicati sono 3: la tecnologia in quanto tale; il diritto di scelta dei consumatori (etichettatura) e infine il tema del benessere animale.
Cloni o progenie?
Uno degli aspetti più delicati riguarda il livello di estensione dell’etichettatura come potrà essere implementato. Non è dato al momento sapere se infatti vi sarà obbligo di etichettatura solo per prodotti da animali clonati o anche per la loro progenie. E se sì, fino a quale generazione successiva. Tale aspetto non a caso molto complicato, è stato uno dei motivi del fallimento della bozza sui Novel Food come a suo tempo negoziata tra Parlamento Europeo e Consiglio. Se scopo della clonazione è quello di dare origine a varietà più resistenti o commercialmente appetibili (dove quindi la progenie diventa un aspetto fondamentale delle ricadute economiche), la conoscenza di questo aspetto da parte dei consumatori è un punto chiave.
Benessere animale
In base ai precedenti pareri sia di EFSA che del Comitato Etico Europeo, non vi sarebbero allo stato attuale le condizioni per garantire quanto previsto dalla Direttiva 98/44 (sulle biotecnologie brevettabili) dell’Unione: che implica che un livello sproporzionato e ingiustificato di sofferenza animale non possa essere ammesso. Ora in base a quanto stabilito dal Comitato Etico infatti, i procedimenti di modificazione dell’identità genetica degli animali atti a provocare su di loro sofferenze senza utilità medica sostanziale per l’uomo o l’animale, nonché gli animali risultanti da tali procedimenti” A partire dallo stesso parere del 2008, EFSA aveva concluso: “Nel parere del GEE si conclude che “considerato l’attuale livello di sofferenza e di problemi di salute delle madri surrogate e degli animali clonati, il GEE esprime i propri dubbi sul fatto che la clonazione animale per scopi alimentari sia eticamente giustificata. L’ulteriore ricerca scientifica chiarirà se questo valga anche per la prole. Attualmente il GEE non vede argomentazioni convincenti per giustificare la produzione di alimenti da cloni e dalla loro prole.” Il GEE individua inoltre le eventuali azioni da intraprendere nel caso in cui, in futuro, gli alimenti ottenuti da cloni animali vengano introdotti in Europa.”
Tempi
Ci si attende ora uno scrutinio a breve: solitamente con un incontro di rito nel giro di un mese dal momento in cui la bozza sarà ricevuta dallo IAB. Mentre il Parlamento Europeo, che affronterà le prossime elezioni a Maggio, è pronto per ricevere quanto prima la proposta. Se tutto va in modo celere, si potrebbe arrivare all’approvazione del testo prima dell’estate 2013, ma in caso di domande e punti irrisolti sottolineati dallo IAB, i tempi potrebbero dilatarsi.
sicurezzaalimentare.it – 3 maggio 2013