I giudici hanno accolto lo scorso 12 aprile la richiesta di sospensiva , presentata da Aiop e altri ricorrenti, della sentenza del Tar dello scorso 10 gennaio che dava il via libera al decreto dell’ex commissario Bondi. Sospetto di incostituzionalità e modalità attuative “astratte”.
Il Consiglio di Stato stoppa il decreto dell’ex commissario alla Sanità laziale Enrico Bondi con cui lo scorso novembre veniva stabilito un taglio retroattivo del 7% al budget della sanità privata. In questo senso va quindi interpretata l’ordinanza sospensiva che accoglie il ricorso dell’Aiop e di altre strutture presentato dopo la sentenza del Tar dello scorso 10 gennaio che di fatto promuoveva il provvedimento commissariale.
“Considerata la complessità delle censure proposte, le quali necessitano dell’approfondimento proprio della sede di merito, in particolare in ordine sia alla questione di legittimità costituzionale, sia alla definizione in astratto ed in concreto della ‘spesa consuntivata per l’anno 2011’ sotto vari profili, ivi compreso quello concernente la valorizzazione dell’effettiva attività….” e “ritenuto peraltro che il pregiudizio lamentato, non solo di carattere economico poiché relativo anche alla non ripristinabile limitazione dell’attività, appare dotato dei prescritti caratteri di gravità ed irreparabilità” Queste le motivazioni per cui il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha accolto l’appello presentato dai ricorrenti e, per l’effetto, “in riforma dell’ordinanza impugnata, accoglie l’istanza cautelare in primo grado ai soli fini della sollecita definizione nel merito del giudizio di primo grado”.
Quotidiano sanita – 16 aprile 2013