Susy fino a tre giorni fa correva, scodinzolava, riusciva perfino ad alzarsi sulle gambe posteriori nonostante i suoi quasi 16 anni. Oggi è semi paralizzata per colpa di due colpi di fucile sparati dal vicino di casa. Era stufo di sentirla abbaiare.
Teatro della vicenda una laterale di via Sant’Antonino. Susy era stata lasciata in giardino dai suoi padroni come tanti altri giorni. Loro, una coppia di quarantenni, erano al lavoro, sarebbero tornati di sera. Susy era in giardino, libera e abbaiava. Non è chiaro se ci fosse stato qualcosa che la innervosiva, se la sua fosse ormai un’abitudine, se avesse una ragione specifica per abbaiare. Fatto sta che ad un certo punto, nel tardo pomeriggio, il vicino di casa della coppia, T.D. trentenne già noto alle forze dell’ordine, stufo di sentire guaire e abbaiare, ha deciso di mettere a tacere l’animale. Era con un amico che pare abbia assistito alla scena ridendo. Ha cercato la chiave del mobile nel quale il padre custodiva una carabina ad aria compressa e una volta trovata, ha recuperato l’arma caricandola con due pallini. Armato, ha aperto la finestra, puntato la cagnetta che mostrava il fianco e fatto fuoco. La cagnetta è stata colpita due volte. Un pallino è andato a infilarsi nel fianco, l’altro all’altezza della spina dorsale creando una lesione alle vertebre dorsali. Susy ha guaito, poi si è zittita per il dolore mentre lui, soddisfatto, chiudeva le finestre e riponeva il fucile lì dove l’aveva preso. Dolorante, incapace di muovere le zampe posteriori per la lesione, Susy si è trascinata nel giardino per un paio d’ore fino all’arrivo dei padroni che vedendola a terra, dolorante, l’hanno immediatamente trasportata all’ambulatorio veterinario. Lì, le lastre hanno svelato i due pallini che le si erano conficcati nel fianco. I medici l’hanno operata ma a quanto pare non potranno fare nulla per guarire la paralisi causata da uno dei due colpi. Immediata la telefonata ai carabinieri di Treviso che sono intervenuti in via Sant’Antonino per un sopralluogo. Lì, indirizzati dai padroni di Susy, hanno bussato alla porta del giovane che non ha negato la responsabilità dell’accaduto. Lui, pare si sia giustificato dicendo di averlo fatto solo per zittirla, non immaginando che il fucile avrebbe potuto ferirla, ma le giustificazioni non gli sono bastate a evitare la denuncia per maltrattamenti sugli animali che ora gli potrebbe costare anche un anno di carcere. Il fucile è stato sequestrato. Furiosi i vicini di casa e già in subbuglio – al primo circolare della notizia– le associazioni animaliste.
La Tribuna di Treviso – 29 marzo 2013