Sono finiti i tempi dei controlli sanitari diffusi su tutto il territorio, anche fuori provincia, e dei viaggi della merce da un laboratorio all’altro. Per questa delicatissima operazione, richiesta a garanzia della salute del cittadino-consumatore, il porto di Venezia può ormai contare su un unico edificio di oltre mille metri quadrati realizzato al terminal Vecon di Marghera.
Viene inaugurata domani alle 13, con una visita guidata dai direttori della struttura e dal presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Costa, il nuovo Centro controlli sanitari di Venezia, una struttura allestita nel porto commerciale e organizzata per compiere tutti i necessari controlli di natura sanitaria previsti per legge. Merce deperibile, cibo, animali, piante non dovranno più viaggiare da un laboratorio a un altro, per le necessarie analisi, come succede adesso, con inevitabili attese da parte degli armatori. Verranno invece portati direttamente in questo polo sanitario d’eccellenza, dove si concentrano tutte le funzioni necessarie al compimento delle operazioni richieste. La struttura, realizzata con un investimento di 1,3 milioni di euro, ospita intanto 500 metri quadrati riservati al Punto di ispezione frontaliero. Qui vengono effettuati i controlli veterinari su prodotti di origine animale e di mangimi di origine non animale. 90 metri quadrati ospiteranno la Sanità Marittima (Usmaf), delegata all’ispezione alimentare di origine non animale e del materiale a contatto con alimenti in arrivo da altri Paesi. Infine, in 70 metri quadrati si posizionerà l’Ufficio Ispezione e Controlli fitosanitari, che ha il compito di controllare i vegetali per escludere la presenza di parassiti dannosi. Il funzionamento e l’utilizzo del Centro controlli sanitari verrà spiegato domani durante l’inaugurazione. I direttori della struttura e il presidente Costa si metteranno a disposizione per una breve visita e per mostrare le operazione che si svolgono all’interno dell’edificio. Già ora, però, è chiaro che il centro potrà davvero rivoluzionare la movimentazione in porto, snellendo le varie operazioni ispettive. In questo modo le grandi navi che portano la merce da tutto il mondo, potranno ridurre notevolmente i tempi d’attesa, che per l’armatore si trasformano in inevitabili costi. Insomma, gli oltre mille metri quadrati costruiti a Marghera consentiranno al porto di incrementare il proprio livello di competitività, riportandolo ai livelli dei principali porti europei. E gli utenti vedranno ridursi i tempi di permanenza e la relativa spesa.
La Nuova Venezia – 27 marzo 2013