La direttiva data a un dipendente di Adria Infrastrutture. In sei anni movimentati nelle banche a San Marino 18 milioni
di Gianluca Amadori. Un documento da far «sparire» per evitare che finisca in mano alla guardia di finanza, impegnata nella verifica fiscale alla società di costruzioni Mantovani spa. Il 20 dicembre del 2011 Claudia Minutillo avrebbe affidato ad un dipendente di Adria Infrastrutture spa, Massimiliano B., l’incarico di sbarazzarsi di quel pezzo di carta «ritenuto pericoloso».
La circostanza emerge da un’intercettazione telefonica effettuata dalle fiamme gialle e viene citata dal sostituto procuratore Stefano Ancilotto nel provvedimento con cui è stata chiesta e ottenuta l’emissione di una misura cautelare a carico di Minutillo (che di Adria infrastrutture è amministratore delegato), del presidente della Mantovani, Piergiorgio Baita, del responsabile amministrativo Nicolò Buson, e del presidente della Bmc Broker di San Marino, William Ambrogio Colombelli.
Quello contestato all’ex segretaria del presidente della Regione, Giancarlo Galan, non è però l’unico episodio relativo a presunti tentativi di inquinamento delle prove, tant’è che il gip Scaramuzza motiva la misura cautelare in carcere anche per questo pericolo. Il pm Ancilotto denuncia «tentativi di condizionare l’esito delle indagini di polizia giudiziaria e di influenzare i testimoni sentiti durante l’indagine». Agli atti vi sono decine di colloqui intercettati nei quali, secondo gli inquirenti, Colombelli e Baita avrebbero «tentato di concordare una giustificazione ai numerosi incarichi espletati» dalla Bmc Broker, nonché «di “influenzare” le deposizioni delle persone che potrebbero svelare la natura di cartiera» della società di San Marino. Colombelli, stando al racconto di una sua ex dipendente, avrebbe dato anche incarico di distruggere tutta la documentazione contabile anteriore a 5 anni dopo aver saputo della verifica fiscale della finanza.
A Claudia Minutillo il pm Ancilotto attribuisce un ruolo centrale nell’organizzazione alla quale la Procura contesta false fatturazioni per almeno 10 milioni di euro, in quanto avrebbe svolto da tramite tra Baita e Colombelli. L’amministratrice di Adria Infrastrutture risulta intestataria di un paio di conti correnti a San Marino (ed era delegata ad operare su altri quattro) e il direttore di un istituto di credito, la Sa International bank, ha raccontato di averla vista spesso assieme a Colombelli in occasione di prelievi di denaro. Il denaro movimentato per contanti da Bmc Brokers è di ammontare complessivo ingentissimo: 400 movimenti in sei anni per poco meno di 18 milioni di euro. «Vi è un eccessivo ricorso al denaro contante quale strumento privilegiato di pagamento», scrive il gip Scaramuzza. Circostanza che contribuisce ad alimentare i sospetti degli inquirenti in relazione alla possibile destinazione finale di quel denaro: fondi “neri” che per ora non si sa che fine abbiano fatto.
Il Gazzettino – 6 marzo 2013