Il laboratorio Inca è specializzato nelle analisi di diossine e altri microinquinanti contenuti nei cibi e nell’organismo umano, ormai ha le ore contate.
Il consorzio interuniversitario che lo ha creato e gestito per anni ora – sotto il peso di un bilancio fortemente in rosso – ha deciso di licenziare i ricercatori e di esternalizzare a privati il laboratorio d’analisi con tutte le sue preziose apparecchiature, già utilizzate per analizzare la presenza delle diossine nelle vongole, nella carne di maiale o nella mozzarella di bufala, fino al siero materno e il sangue umano. Eppure la mozione votata all’unanimità in consiglio regionale nel gennaio del 2012 prevedeva un primo stanziamento di 100 mila euro e il «coinvolgimento diretto della Regione nella proprietà o nella gestione della struttura del laboratorio Inca insediato nel parco Vega di Marghera in quanto è l’unico centro di analisi chimiche pr la sicurezza della catena alimentare». Ma i conflitti di competenza tra i segretari generali degli assessorati alla Sanità e all’Ambiente e il disinteresse del governatore Luca Zaia – che non ha mai risposto ai solleciti del presidente Clodovaldo Ruffato – ha affossato tutto.
La Nuova Venezia – 4 marzo 2013