Ieri mattina gli operatori dell’Ulss si sono recati alle medie Bassani e hanno sottoposto alla prova sia gli studenti che gli insegnanti. I genitori hanno avuto l´incontro con le autorità sanitarie per avere informazioni su eventuali rischi di contagio
Studenti in fila ieri mattina alle scuole medie Bassani, e stavolta non per entrare in classe e seguire le solite lezioni, ma per essere sottoposti al test di Mantoux, l´accertamento diagnostico che permetterà ai medici dell´Ulss 4 di capire se qualcuno dell´istituto risulti positivo alla Tbc. Il provvedimento si è reso necessario dopo che un ragazzino nei giorni scorsi è stato ricoverato all´ospedale unico di Santorso con la tubercolosi polmonare.
Un test al quale non è sfuggito neppure il personale docente e non, come prevede infatti il protocollo nei casi di soggetti che abbiano condiviso gli stessi locali. Le risposte si avranno nel giro di 48-72 ore e solo allora si capirà se l´intervento immediato dell´Ulss ha impedito la trasmissione della malattia.
Del test e di tubercolosi si è parlato ampiamente la sera prima al padiglione fieristico dove l´azienda sanitaria, con la presenza del dott. Franco Marranconi primario del reparto di malattie infettive e del dott. Edoardo Chiesa responsabile del dipartimento di malattie infettive, e il dirigente scolastico Carlo Maino, hanno organizzato un incontro informativo per le famiglie. Un appuntamento al quale hanno partecipato praticamente tutti i genitori della scuola, preoccupati per la salute dei loro figli e per gli eventuali rischi causati dal test.
«Assodato che risultare infetti non significa affatto aver contratto la malattia – ha rassicurato il dott. Chiesa – se un individuo sottoposto al test di Mantoux risulta infettato, si procede con la radiografia del torace che ci dice se è positivo alla malattia. Se non è positivo, viene sottoposto alla profilassi farmacologica per 6 mesi con controlli periodici ».
Tante le domande dei genitori presenti in sala. Una delle preoccupazioni maggiori è stato capire perché, una volta scoperto il caso di tubercolosi polmonare, la scuola non sia stata chiusa e non siano stati disinfettati tutti gli ambienti. La risposta è arrivata chiara e semplice dal dott. Chiesa. «Basta il ricambio dell´aria» ha detto. Chi ha chiesto se c´erano controindicazioni al test, è stato subito rassicurato: ci sono solo per i soggetti allergici e che hanno subìto in passato uno shock anafilattico. «A questi invece del test viene fatto un prelievo del sangue». Infine, c´è stato poi chi ha confuso il test con un vaccino. E così è stato ribadito più volte che il test di Mantoux è solo un esame diagnostico.
Per gli assenti, il personale dell´Ulss 4 tornerà a scuola venerdì mattina.
Il Giornale di Vicenza – 28 febbraio 2013