Si è svolta questa mattina a Bologna l’udienza conoscitiva dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna in merito alla proposta di legge 3598 che intende introdurre su tutto il territorio regionale il divieto di detenzione dei cani a catena.
La LAV è intervenuta all’audizione con una propria relazione, fiduciosa che Consiglio e Giunta dell’Emilia Romagna rispettino gli impegni presi a seguito del recente sciopero della fame dell’attivista ravennate Davide Battistini, e che ciò sia peraltro di positivo esempio anche per le altre Regioni.
“L’uso della catena, compromette la libertà di movimento degli animali con grave danno per la loro salute psicofisica. Il cane è un animale altamente sociale, che si realizza pienamente solo quando è parte di un gruppo. Per un cane il contatto fisico è vitale. Per lui partecipare alle attività del suo gruppo è come l’aria per respirare – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile del Settore Cani e Gatti LAV e prosegue – Nonostante ciò la detenzione a catena è purtroppo ancora “prassi” anche se ciò è in palese contrasto con l’articolo 727 del Codice penale che vieta di detenere gli animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze e con il successivo articolo 544-ter che punisce “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”.
Ci sono quindi validissimi motivi etologici, di benessere animale e di sicurezza pubblica (la detenzione a catena sviluppa peraltro l’aggressività) ma anche giurisprudenziali per abolire esplicitamente l’uso della catena, e non devono essere motivo di ripensamento le posizioni di coloro come Virgilio Camillini, presidente dell’AISAD-Confesercenti, commercianti e imprese con animali, che, con il pretesto di una fissazione di sanzioni “troppo alte” per chi viola il divieto dei detenzione a catena, esprimono di fatto una volontà di affossare una proposta di legge che rappresenta invece un passo fondamentale in avanti per la corretta convivenza con i cani.
La LAV auspica che con atto parallelo a quello all’esame, Giunta e Consiglio stabiliscano anche positive e adeguate norme per la detenzione dei cani in box e recinti da parte dei cittadini in quanto su questo aspetto vi è un pericoloso vuoto normativo che rischia di creare situazioni disomogenee.
Lo si legge in una nota della LAV.
(AGENPARL) – Roma, 26 febbraio 2013