Capua, Scelta Civica con Monti: «Sburocratizzare e abbreviare i tempi, scuola, sanità e riforme le priorità per il nostro Paese». La virologa romana è capolista nella circoscrizione Veneto 1 della Camera
Una battaglia per «fare del merito il valore centrale della politica e dell´attività privata», perché «soltanto così il nostro Paese potrà tornare a essere competitivo».
È la prima ricetta di Ilaria Capua, 46 anni, romana, virologa e veterinaria, responsabile del dipartimento di Scienze biomediche comparate dell´Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Legnaro, in provincia di Padova, capolista di Scelta Civica con Mario Monti nella circoscrizione elettorale Veneto 1, che comprende Verona, Vicenza, Padova e Rovigo.
La Capua, nel 2006, ha dato un contributo determinante per la comprensione dell´influenza aviaria, attraverso l´attività della struttura che dirige. Al telefono risponde ad alcune nostre domande a poche ore dal voto, di domenica e lunedì.
Perché partire dal merito?
Perché è la sola strada per permettere al nostro Paese di crescere e di svilupparsi. Molti ruoli strategici nelle imprese, nel settore pubblico, anche nelle università, non vengono occupati da persone selezionati in base al merito, ma con altri criteri.
E questo che cosa comporta?
Che le decisioni strategiche per la vita del Paese vengono prese da persone che non hanno i requisiti essenziali per rivestire certi incarichi.
Lo Stato italiana, viene spesso ricordato anche nei dibattiti politici, destina pochi soldi per finanziare la ricerca scientifica. Concorda?
Non del tutto. L´Istituto nel quale lavoro, negli ultimi cinque anni ha ottenuto 12 milioni per sviluppare progetti di ricerca. Ecco perché dico che ci vuole il merito. Se, in certi ruoli, ci sono professionisti competenti, che sanno operare, i fondi per la ricerca si trovano. Io collaboro con il professor Cornaglia, che lavora a Verona, che lavora a grandissimi livelli proprio su questo fronte.
Ma la politica che cosa può fare in quest´ambito?
Mettere chi è competente nelle condizioni di operare al meglio, quindi sburocratizzando e abbreviando i tempo. Se mi serve un ricercatore straniero e lo devo pagare, non posso avere i soldi fra un anno. In Italia e in Veneto possiamo operare ad altissimi livelli, sulla ricerca scientifica. Nel mio istituto lavorano 70 persone, di cui 40 precari, i cui contratti sono legati ai fondi per la ricerca, che crea impiego.
Quale priorità programmatica ha, lei?
Sostenere il lavoro femminile. Nel centro in cui opero io il 70 per cento del personale è composto da donne. Il talento femminile è la più grande risorse del nostro Paese.
Che cosa si aspetta dal dopo voto, anche in termini di possibili alleanze fra schieramenti?
Governabilità. Non possiamo permetterci l´ingovernabilità. Il governo Monti, poi, ha comprato del tempo e quindi, ora, l´Italia non può più perderlo. Sono preoccupata, però, dalla scelta di Grillo. Tutti bravi a criticare, ma in realtà è necessario trovare la strada migliore per tirare fuori il talento e uscire dalla crisi.
La prime cose da fare?
Lavorare per la scuola, l´università, la sanità, per attuare riforme importanti per la ricerca.
Il Giornale di Vicenza – 22 febbraio 2013