Cambiano le abitudini di acquisto degli italiani in tema di alimentazione: più prodotti a km zero, cresciuti del 17% dal 2001 a oggi, come pure più prodotti equo-solidali, in crescita del 12%. Si cerca il risparmio, tanto è vero che rispetto al 2001 la percentuale di famiglie che fa la spesa al discount è aumentata del 40%, ma allo stesso tempo si guarda alla qualità e si compra Made in Italy, Dop e Igp.
Potrebbero sembrare strategie in parte contrastanti, considerato il risparmio privilegiato nei canali del discount, ma sembrano proprio questi i principali cambiamenti nelle abitudini d’acquisto delle famiglie italiane, che secondo l’Adoc cercano di unire risparmio, tradizione e qualità.Accade così che l’acquisto di prodotti a km zero sia aumentato del 17% rispetto a oltre dieci anni fa, spiega l’associazione, mentre di pari passo sono aumentati anche gli acquisti di prodotti equo-solidali (in crescita del 12%) e Made in Italy (+32%), ossia tutti i prodotti Dop e Igp. Il km zero raccoglie il 9% della spesa annuale delle famiglie, l’equo-solidale il 4,5%, il Made in Italy svetta al 26,9% della spesa annua. Aggiunge il presidente Adoc Lamberto Santini: “Un fenomeno rilevante, cresciuto enormemente nel corso degli anni sono i GAS (Gruppi d’Acquisto Solidale). Negli ultimi anni sono aumentate del 20% le famiglie che, almeno una volta, hanno partecipato a tali gruppi d’acquisto, destinando in media il 5,6% della spesa alimentare. Segni di un’Italia che cambia, di consumatori e famiglie che “investono” maggiormente sulla qualità dei prodotti, che cercano nuove e più vantaggiose forme di risparmio e che non guardano più solo al prezzo ma anche alla “storia” dietro il prodotto, privilegiando aspetti quali la sostenibilità del prodotto o dell’azienda produttrice”.
Allo stesso tempo, rispetto al 2001 sono aumentate del 40% le famiglie che fanno la spesa al discount e negli ultimi due anni si assiste alla ripresa dei mercati agroalimentari, che crescono del 12%.
Hc – 14 febbraio 2013