Una boccata d’ossigeno per la sanità bellunese, stretta nella morsa dei debiti nei confronti dei fornitori, arriva dalla Regione. Il segretario generale Domenico Mantoan: «Avviata a novembre un emissione straordinaria»
Martedì, il nuovo direttore generale dell’Ulss 1 Pierpaolo Faronato aveva denunciato la grave situazione in cui si trova l’azienda sanitaria locale con 50 milioni di fatture non liquidate e tempi di pagamento che raggiungono i 360-400 giorni . E proprio ieri il segretario regionale alla sanità, Domenico Mantoan, ha annunciato che la Regione ha erogato a Belluno i primi 3 milioni di rimessa straordinaria.
Faronato, che dopo la lavata di capo continuerà -ne siamo certi – a non avere peli sulla lingua e a dire le cose come stanno , ha riconosciuto l’impegno della giunta veneta. «La Regione c’è, si è mossa e ci sta dando una mano », dice il dg bellunese.
Problema risolto? Non proprio . Mancano all’appello ancora diversi milioni di euro. « I primi tre sono arrivati adesso, un po’ alla volta pagheremo tutti i fornitori e cercheremo di accorciare al minimo i tempi», rassicura Faronato.
Va precisato che la questione dei ritardi nei pagamenti non riguarda solo l’azienda sanitaria locale, ma mezze Ulss del Veneto, a volte con situazioni anche più gravi.
«C’è un problema conosciuto sul quale siamo impegnati – spiega Mantoan -. A novembre, su mandato del presidente , abbiamo fatto un’emissione straordinaria di 200 milioni euro per migliorare la situazione di cassa. Stiamo cercando di rimediare ai problemi del passato venendo in aiuto alle Ulss in difficoltà . Appena ci arriveranno gli arretrati dallo Stato (200 milioni per il 2010 e 200 milioni per 2012 ) li daremo solo alle Ulss in ritardo con i pagamenti ai fornitori». «Ma i nuovi direttori generali – avverte il segretario regionale alla sanità -non possono perpetrare i deficit. Pantalone ha finito i soldi». La Regione ha imposto ai nuovi manager assoluto rigore nelle spese fissando i paletti entro i quali dovranno muoversi i dg. «A tutti abbiamo dato obiettivi, tetti di costo e riparto risorse spesa corrente e per investimenti. I direttori generali hanno tutti gli ingredienti per dimostrare di essere ottimi manager della sanità pubblica che è un mestiere molto difficile di questi tempi», conclude Mantoan.
Gazzettino Belluno – 9 febbraio 2013