Rimborsi agli alluvionati: su 30 domande presentate da parte di aziende e privati finiti sott’acqua il Comune ne ha accolte e chiuse 28, liquidando agli interessati la somma che spettava loro in base alla documentazione presentata. Per farlo sono bastati i soldi dell’acconto versato al Comune dalla Regione.
«Avevamo consegnato un primo anticipo del 30 per cento dei danni richiesti» ricorda il sindaco Nicola De Paoli «subito dopo l’arrivo della prima tranche. Con la consegna dell’acconto avevamo fatto firmare a tutti gli alluvionati la dichiarazione con una quale si impegnavano a presentare le fatture e le ricevute di spesa entro i tempi stabiliti, pena la restituzione del denaro ricevuto e le conseguenze legali. Dopo i sopralluoghi dei tecnici comunali e il controllo della rendicontazione economica siamo arrivati, di comune accordo, alla liquidazione delle spese sostenute. Solo due i casi aperti: una famiglia non è stata in grado di presentare la documentazione a causa delle difficoltà economiche in cui versa e un’altra ha contestato i conteggi».
Fondamentale anche la solidarietà, tradotta nell’acquisto di mobili, frigoriferi e generi di prima necessità per gli alluvionati. «Fra i tanti, ricordo i Lions del Veneto che dopo l’accaduto hanno consegnato mobili ed armadi nuovi alle famiglie in maggiore difficoltà. Risarcite anche tutte le spese di primo soccorso». Il sindaco, in qualità di responsabile veterinario degli allevamenti dell’Uls 17, ha seguito anche le pratiche di indennizzo dei dieci allevamenti alluvionati, nei quali sono annegati almeno 150 mila capi avi-cunicoli. La Regione ha pagato circa 350 mila euro. Ora tocca agli interventi sul territorio, con oltre 200 mila euro di spesa per scavare i fossi e risistemare il manto stradale di via Pratiarcati e Piagnon.
4 febbraio 2013