La relazione al Parlamento sul dare-avere 2011. L’allarme. Migliora il tasso di attuazione dei programmi comunitari ma rimane alto il rischio di dover restituire risorse a causa dei tempi lunghi
Il dare-avere fra Italia e Unione europea nel 2011 ha chiuso in “negativo” per 5,93 miliardi di euro, con un peggioramento del 30,8% rispetto al saldo registrato 12 mesi prima. A determinare il risultato c’è il fatto che i fondi versati dall’Unione al nostro Paese sono cresciuti in un anno dell’1,2%, ma le risorse che hanno imboccato la direzione opposta sono corse a velocità più che quadrupla ( 4,9%) toccando la cifra record di 16 miliardi: una spinta data soprattutto dalle risorse basate sull’Iva, che sono cresciute del16,2% in u mesi, e dalla «correzione britannica», che l’Unione versa ogni anno al Regno Unito e che ha visto aumentare la quota italiana del16,6% (zoo milioni di euro il valore assoluto) rispetto al 2010. A mettere in fila i numeri dei rapporti economici fra l’Italia e l’Unione europea è la Corte dei conti, che nella relazione al Parlamento preparata dalla sezione di controllo per gli Affari comunitari e internazionali (delibera 12/2012, diffusa ieri) ha riconosciuto anche i risultati dell’impegno assunto dal Governo Monti, e dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca in particolare, per migliorare la capacità di spesa italiana delle risorse comunitarie. Nel censimento aggiornato a metà 2012, la Corte riconosce che in particolare nell’Obiettivo convergenza per le Regioni del Sud (43,6 miliardi di euro tra risorse Ue e cofinanziamento nazionale) «l’accelerazione dell’attuazione finanziaria appare significativa» (54% in termini di impegni e 22,6% in termini di pagamenti). Celebrati i risultati della «panoplia di iniziative» messe in campo dal Governo, i magistrati contabili avvertono però che non tutti i problemi sono risolti, e che «il rischio di perdita sostanziale di fondi europei è reale». I numeri più critici sono quelli che caratterizzano il fondo europeo di Sviluppo regionale, sia nell’obiettivo Competitività regionale (tasso di attuazione al 33%) sia in quello Cooperazione territoriale (pagamenti fermi al14,5%, contro un tasso di impegni che ha superato il 70 per cento).
I numeri
5,9 miliardi
Il saldo negativo È il valore negativo del rapporto fra risorse italiane versate alla Ueefondi comunitari girati all’Italia registrato nel 2011. Le prime sono cresciute del 4,9%, mentre i fondi Ue per il nostro Paese sono cresciuti dell’1,2 per cento
22,6%
L’attuazione È il tasso di attuazione in termini di pagamenti dell’obiettivo Convergenza. Le performance di spesa sono sensibilmente aumentate nell’ultimo anno, ma rimane il rischio di perdere risorse
Il Sole 24 Ore – 31 gennaio 2013