Uno spettacolo a Padova a inizio dicembre, indagini durate meno di un mese e da ieri Albertino Casartelli, 64 anni, legale rappresentante del circo Medrano, residente a Bussolengo in via Verona è formalmente indagato per maltrattamento psicofisico di animali, ex articolo 544 del codice di procedura penale. Il pm Roberti chiude l’indagine e potrebbe chiedere il processo
Maltrattamento degli animali: è il reato contestato ad Albertino Casartelli. Il suo circo ha sostato a Padova fra il 28 novembre e 10 dicembre scorso. Sono stati gli esposti della Lac (lega abolizione caccia) e della Lav (Lega anti vivisezione) a far scattare l’inchiesta del pubblico ministero padovano Benedetto Roberti che ha autorizzato un’ispezione delle guardie zoofile Lac nella loro veste di polizia giudiziaria con l’ausilio dei carabinieri e di due veterinari specializzati in animali esotici.
Il quadro emerso sarebbe sconcertante: felini, come tigri e leoni, tenuti in gabbie nude allestite sul gelido asfalto e senza alcuna protezione; elefanti anche loro “prigionieri” costretti a vivere al gelo quando la normativa impone la loro custodia a una temperatura minima di 20 gradi; canguri con comportamenti cosiddetti stereotipati, come gli altri animali in cattività, provocati dal forte stress psico-fisico determinato dal loro drammatico stato di sopravvivenza; rettili chiusi in teche piccole e strette. Il pm ha già chiuso a tempo di record l’indagine: il prossimo passo, a breve, è la richiesta di un processo. E sarà un processo-simbolo: se gli animali vivono in condizioni critiche al Medrano, uno dei più importanti circhi in Italia, che cosa succede negli altri circhi?
La famiglia Casartelli è stata definita nel Principato di Monaco “la più grande famiglia di circo di alto livello in attività”. Effettivamente si tratta di un nucleo numeroso la cui forza e determinazione è all´origine dei grandi successi internazionali. E l´alto riconoscimento è stato dato dal principato per ben due volte, nel 1996 e nel 2007.
«Abbiamo avuto il sopralluogo tre ore prima della nostra partenza da Padova», ha detto ieri sera Salvatore Mendola che fa parte dell´amministrazione del circo, «i veterinari avevano decretato che i nostri animali fossero stressati. il loro controllo è durato meno di un´ora, come abbiano fatto a stabilire una simile diagnosi faccio fatica a capirlo. Certo gli animali erano in gabbia pronti al trasporto e di solito le gabbie dove vivono non sono così, ma dovevamo spostarci. Noi siamo tranquilli da generazioni lavoriamo con gli animali, ne abbiamo un´ottantina e lavoriamo con animali esotici e non, da sempre. I nostri veterinari stanno preparando una relazione che verrà depositata a breve. Se la situazione fosse grave come ci accusano ritengo che gli animali ci sarebbero stati sequestrati, invece continuiamo con il nostro lavoro», spiega l´amministratore.
Tratto dal Mattino di Padova e L’Arena – 29 gennaio 2013