L’Italia dia piena applicazione alla direttiva europea sul lavoro a tempo determinato, includendo anche i lavoratori con contratto breve nella rappresentanza sindacale interna, se non vuole essere multata. Lo chiede la Commissione europea, che oggi ha adottato il consueto pacchetto mensile di infrazioni.
In Italia è stato inviato un parere motivato, atto che precede il deferimento alla Corte di giustizia europea nell’iter delle procedure d’infrazione. Al nostro paese si contesta la legislazione nazionale “contraria” ai requisiti della direttiva comunitaria, perché “solo i dipendenti con contratto a tempo determinato di durata superiore ai nove mesi sono considerati” per la rappresentanza sindacale.
All’Italia sono concessi due mesi di tempo per notificare alla Commissione europea le misure prese per adempiere agli obblighi comunitaria. Non è tutto: un secondo parere motivato è stato inviato per chiedere il rispetto della direttiva sull’efficienza energetica in edilizia. Insieme a Bulgaria e Grecia, il nostro paese non sembra ancora avere definito i requisiti minimi per assicurare e certificare la sostenibilità degli edifici. Anche in questo caso sono stati concessi due mesi di tempo per chiarire, prima di procedere con la denuncia davanti alla Corte di giustizia europea.
ItaliaOggi – 24 gennaio 2013