I parlamentari sicuri anticipano due stipendi. Sei candidato in posizione blindata? Devi sganciare 25 mila euro. Per il bene del partito, beninteso, e per la buona riuscita della campagna per le Politiche.
Come da tradizione anche in questa tornata elettorale i principali partiti in corsa, ossia Pdl, Lega e Pd, hanno chiesto ai loro alfieri di contribuire fattivamente alle spese che saranno sostenute per la stampa dei volantini e dei manifesti, gli spot in tivù ed alla radio, l’allestimento dei gazebo e dei palchi ai comizi, mettendo una mano sul cuore e l’altra sul portafogli. Strana coincidenza, la cifra richiesta sembra essere la stessa da destra a sinistra: 25 mila euro, come detto, anche se nella Lega si attendono ancora indicazioni precise dai tesorieri (una riunione sul punto dovrebbe tenersi giusto oggi) e nel Pdl lasciano spazio all’ipotesi che «la cifra possa essere più alta (difficilmente più bassa), dipende dal piano di comunicazione politica che verrà messo in piedi». Il Pd, ad esempio, ha stanziato un budget a livello nazionale di 6 milioni 500 mila euro (meno 27% rispetto al 2008), al confronto dei quali 25 mila euro sono oggettivamente una goccia nel mare.
Tant’è, i sussurri di Palazzo raccontano che in qualche caso si è assistito a gente che andava in sede brandendo con la destra la penna per firmare la candidatura e con la sinistra l’assegno da versare al partito, ma la ricostruzione è vera fin lì: in realtà l’obolo non era precondizione per l’inserimento nell’elenco, in tutti i casi è stato chiesto solo successivamente alla composizione della graduatoria e soltanto a chi è stato inserito nelle prime posizioni, ad elezione sicura (immaginiamo altrimenti le parole irripetibili proferite da chi è stato piazzato al 31mo posto della Camera Veneto 1). E se uno è nella «zona grigia», in bilico? I soldi vengono chiesti e semmai restituiti in un secondo momento. In ogni caso si tratta di un sacrificio relativo, diciamo un anticipo, giusto un paio di mensilità, sul lauto stipendio di cui l’aspirante parlamentare potrà godere da marzo (12 mila euro netti al mese). Senza contare che quasi tutti i partiti prevedono poi l’obbligo per gli eletti di versare una tantum ogni mese allo schieramento d’appartenenza.
«Nessuno scandalo – commenta il leghista Massimo Bitonci, capolista al Senato – si è sempre fatto e trovo sia un modo giusto di contribuire alle spese che il partito sostiene per il bene di tutti i candidati. Ci sarebbe di che preoccuparsi se le candidature fossero in qualche modo subordinate al pagamento dell’obolo e chi non potesse permettersi il contributo venisse escluso. Ma siccome non è così, non vedo il problema». Un’altra capolista al Senato, stavolta sul fronte del Pd, Laura Puppato, sottolinea come «rendere noti anche questi tipi di contributi sia un bel segnale della trasparenza verso la quale tutti ci impegniamo ad andare. Mi pare evidente che non si tratta di una cifra poi così rilevante, meno della metà di quanto venne stanziato da ogni candidato alle Regionali. Diciamo che sarà una campagna low cost». Chiude Marino Zorzato, coordinatore vicario del Pdl che ha avuto l’ulteriore onere da parte di Berlusconi di andare a verificare che tutti i candidati fossero in regola anche con i vecchi versamenti al partito: «Nessun problema, i veneti sono ligi ai loro doveri e non c’è stato bisogno di rincorrere nessuno. Quanto al contributo una tantum, mi pare che vada nella direzione di ridurre i rimborsi elettorali ai partiti, come si sta chiedendo da tempo…».
In chiusa un’altra breve notizia che riguarda sempre il Pd e ancora Laura Puppato: ieri in consiglio regionale si è celebrato il passaggio di consegne con il vice Lucio Tiozzo, che assumerà il ruolo di capogruppo lasciato vacante dalla senatrice in pectore (subentra a Tiozzo nel ruolo di vice Stefano Fracasso). «Non si è trattato di una mera decisione burocratica – commenta il nuovo speaker – ma di una precisa scelta politica. Ci batteremo in aula sul fronte delle nuove povertà, degli ammortizzatori sociali, degli aiuti alle imprese. Il Veneto, lo dimostrano i sondaggi di questi giorni, ora è contendibile, alle imminenti Politiche come alle prossime Regionali».
Corriere del Veneto – 24 gennaio 2013