L’europarlamentare vicentino è rimasto ieri due ore in procura a colloquio con Cappelleri. Il coordinatore degli azzurri ha consegnato «le carte scottanti». La battaglia politica si sposta momentaneamente in procura.
L’europarlamentare Sergio Berlato lo “minacciava” da un anno, e ieri ha dato corso alle sue promesse: si è presentato dal procuratore Antonino Cappelleri e gli ha consegnato corposa e «scottante» documentazione sul sistema degli appalti in Veneto, in particolare sul fronte delle pulizie, della ristorazione e della sanità.
Berlato si è presentato a borgo Berga intorno a mezzogiorno, accompagnato dall´avv. Renato Ellero. È quindi rimasto nell´ufficio al quarto piano del procuratore per poco più di un paio d´ore.
Che cosa si sono detti? «Mantenendo fede a quanto avevo preannunciato, mi sono recato in procura – scrive Berlato in una nota -. Ho consegnato della documentazione in mio possesso e dato dei chiarimenti al riguardo. Ringrazio il dottor Cappelleri per la cortesia e l´attenzione». Non solo: «Invito chiunque sia in possesso di ulteriori elementi utili alle indagini a rivolgersi al procuratore evitando però notizie imprecise ed approssimative onde evitare un lavoro inutile al magistrato».
Berlato non fa riferimento diretto a quanto aveva annunciato, ma più volte in passato aveva sollevato la questione legata agli appalti regionali. Nella guerra di posizioni dentro il partito, fin dall´epoca dell´apertura dell´inchiesta sulle firme false del Pdl Berlato aveva replicato alle accuse degli avversari interni sottolineando che la procura avrebbe dovuto occuparsi, oltre che di quelle tessere, anche degli appalti. Quali?
Genericamente, quelli regionali. Berlato ha sottolineato anche nei giorni scorsi di essere diventato coordinatore provinciale del Pdl per «contribuire a scardinare un sistema di potere che si è creato negli ultimi 15 anni in Veneto». Non fa nomi, Berlato: «È un sistema su cui sono stati scritti libri». Un sistema per cui «la stragrande maggioranza delle nostre imprese è esclusa dai lavori pubblici». Nemmeno a domanda, Berlato fa i nomi, limitandosi a citare gli «appalti nel settore delle pulizie e della ristorazione». E aveva promesso, nel corso di una conferenza stampa in cui aveva stracciato davanti alle telecamere le disponibilità alla candidatura di tutti i dirigenti del Pdl che erano stati indicati dal direttivo stesso: «La settimana prossima chiedo appuntamento al procuratore generale per trasferire alcune notizie e verificare se sono vere».
Così ha fatto. Ora sarà compito della procura studiare quella documentazione e accertare da un lato se quanto riportato corrisponda al vero e soprattutto se siano stati commessi dei reati, ed eventualmente da chi.
Il procuratore Cappelleri, com´è nel suo stile, avrà ascoltato con calma e attenzione quanto aveva da riferirgli il politico vicentino. Quindi nei giorni prossimi esaminerà le «carte» e avvierà accertamenti per fare piena luce. Il fatto che Berlato abbia invitato solo chi ha elementi utili a rivolgersi alla magistratura vicentina fa supporre che ritenga quelli che lui stesso ha portato a palazzo di giustizia «elementi utili». Sarà l´inchiesta eventualmente ad appurarlo
Il Giornale di Vicenza – 23 gennaio 2013