La lettera inviata dall’Ater pochi giorni fa parla chiaro: o pagate o ve ne andate. Ma questa volta a correre il rischio di essere sfrattati e di «finire su una strada» non sono normali inquilini ma i militari della caserma dei carabinieri di via Neroniane a Montegrotto.
Gli accordi prevedevano infatti che, dopo i primi cinque anni di affitto (settantacinquemila euro l’anno) pagati dal Comune, sarebbe intervenuto il ministero degli Interni che avrebbe sborsato le somme fino alla completa estinzione del mutuo aperto dall’Ater per la realizzazione della caserma.
Ciò che però sei anni fa, al momento della stipulazione del contratto, nessuno avrebbe però mai immaginato risponde al nome di spending review. E così le pratiche per il subentro del ministero si sono improvvisamente bloccate lo scorso maggio, nel pieno della crisi economica.
Il risultato è che l’Agenzia territoriale per l’edilizia residenziale ora chiede il rientro di quel milione e mezzo di euro speso e il Comune di Montegrotto il rispetto dei patti. Inoltre, ciliegina sulla torta di una storia che ha veramente del tragicomico, sia l’Ater che il Comune che il ministero, essendo tutti e tre enti pubblici, rischiano esposti alla Corte dei conti in caso di sforamenti nei bilanci.
«Tenteremo in tutti i modi di trovare una soluzione – ha spiegato il sindaco Massimo Bordin – mercoledì prossimo ho un incontro con il prefetto ma sono pronto anche a fare causa al ministero pur di veder rispettati gli accordi che abbiamo firmati».
Sulla vicenda è intervenuto anche l’onorevole dell’Udc Antonio De Poli che ha chiesto al ministero il rispetto degli accordi.
Corriere del Veneto – 17 gennaio 2013