I dati 2012 Assobiomedica fotografano i rapporti tra fornitori e strutture sanitarie che liquidano in media in 281 giorni in Italia e 258 in Veneto. Fanalino di coda in Veneto e in Italia con fatture saldate dopo oltre 17mesi. Ulss 22 la più virtuosa nel Veronese,133 giorni
In Veneto le aziende che lavorano con le strutture sanitarie vengono pagate in media in 258 giorniLa più veloce nel saldare le fatture è l´Ulss 22 di Bussolengo, che per sistemare i conti con i creditori impiega mediamente 133 giorni. Fanalino di coda in provincia, ma anche in tutto il Veneto, l´Azienda ospedaliera integrata scaligera con 526 giorni necessari a pagare i fornitori. In mezzo, l´Ulss 20 di Verona liquida con 268 giorni di ritardo e la «21» di Legnago, a 378. Tutte da inizio anno devono adeguarsi alle disposizioni del decreto legislativo n.192/12, che recepisce la direttiva 2011/7/Ue. Ovvero devono contenere i tempi di pagamento entro i 60 giorni (la norma introduce da subito una deroga per le imprese creditrici del sistema sanitario, mentre il limite è di 30 giorni, salvo casi specifici, per gli altri fornitori della pubblica amministrazione).
RIVOLUZIONE DEI TEMPI. Una rivoluzione comunque per le aziende che lavorano con la sanità, liquidate mediamente in Italia a 281 giorni, in Veneto a 258.
I dati, riferiti al novembre scorso, sono di Assobiomedica, la Federazione imprenditoriale di Confindustria, che rappresenta le imprese fornitrici di strumenti e tecnologie biomediche e diagnostiche alle strutture sanitarie pubbliche e private (dai reattivi cimici per le analisi del sangue, alle valvole cardiache per interventi a cuore aperto, dalle protesi impiantabili come pacemakers e stent, agli apparecchi elettromedicali come Tac e risonanze magnetiche) e che lamenta uno scoperto pari a circa cinque miliardi in Italia e a oltre 392milioni in Veneto.
Il panorama regionale sui tempi di pagamento è variegato: ci sono Ulss, come la 7 di Pieve di Soligo che salda a 84 giorni, la 8 di Asolo, a 90, la 4 dell´alto Vicentino a 94. E, sul fronte opposto, chi ha bisogno di 517 giorni, come la 18 di Rovigo, di 493 come la 12 di Venezia o di 425 come la 1 di Belluno. In genere nell´ultimo anno i tempi di pagamento si sono ulteriormente allungati.
SITUAZIONE SCALIGERA. Nel Veronese, a novembre 2011, all´azienda ospedaliera servivano 402 giorni; 526 un anno più tardi. I fornitori devono aspettare di più anche all´Ulss 20 (da 216 a 268 giorni) e 21 (da 368 a 378), mentre alla 22 di Bussolengo, in controtendenza, si passa dai 153 giorni necessari a novembre 2011 ai 133 dello stesso mese 2012.
Per ogni azienda sanitaria sarà comunque difficile passare al saldo in 60 giorni, come da normativa, anche tenendo conto dei tempi medi di pagamento in sanità dal ´90 ad oggi. Il ´96 in Veneto fu l´anno migliore con fatture liquidate in 115 giorni, il 2011 il peggiore con 278 giorni.
«Non credo che il recepimento della Direttiva europea risolverà il problema dei crediti delle imprese – spiega Stefano Rimondi, presidente Assobiomedica – se non si introducono misure che stanziano fondi per saldare i fornitori, o se non si trova una soluzione per immettere liquidità nelle casse delle Asl. Nel 2002 era già stata recepita la direttiva sui pagamenti con il Dlgs n. 231/2002, che fissava a 90 giorni i tempi massimi di pagamento, ma non è mai stata rispettata».
Valeria Zanetti – L’Arena – 13 gennaio 2013