È tra le proposte di candidatura per la Camera del Pdl di Vicenza. Ma appare anche come quinta candidata nella lista di Mario Monti per la circoscrizione Veneto 1. Precisiamo subito: non si tratta di omonimia. È, invece, lo strano caso di Silvia Pasinato, sindaco di Cassola e figlia del senatore Antonio Pasinato, primo cittadino nel mandato precedente al suo.
Proprio ieri, poche ore dopo la diffusione delle liste dei montiani su internet, la 34enne vicentina ha partecipato alla presentazione degli aspiranti parlamentari del Pdl proposti dal coordinamento provinciale. E in quest’occasione ha detto chiaro e tondo di far parte del Pdl e di essersi messa a disposizione del partito, non di altri movimenti. Anche se ammette di aver avuto contatti con persone vicine a chi stava preparando la civica del premier. «Sono stata contattata – ha spiegato – ma senza alcuna richiesta formale e senza nessuna formale risposta da parte mia». In mattinata una telefonata di un amico da Roma l’ha avvisata di essere tra i candidati parlamentari che sostengono la civica di Monti. «Non ho dato conferma a questa candidatura» ha evidenziato, rimarcando però quella con il Pdl.
Un germoglio di curiosità verso i centristi, tuttavia, deve esserci stato visto che l’hanno inserita nel listino. «Tutto quello che può essere un progetto di miglioramento della situazione attuale può essere interessante» è la risposta di Silvia Pasinato che, prontamente, aggiunge: «Sono del Pdl e rimango fedele alle mie origini». Quindi, per farlo presente a tutti, ieri pomeriggio non è mancata alla conferenza stampa indetta dal coordinatore provinciale dei pidiellini Sergio Berlato per annunciare le ventidue proposte di Vicenza per Camera e Senato. «Sono qui per dare una mano al partito» ha assicurato, in attesa di sapere se i vertici nazionali la inseriranno nella squadra che siederà in Parlamento. Pasinato, sempre ieri, ha pure provveduto a chiamare chi, tra i montiani, l’aveva corteggiata, chiedendo di essere cancellata dalla lista. «Non c’era stato alcun accordo, neppure preliminare, e nemmeno alcuna informativa alla sottoscritta circa la preparazione né la composizione della lista Monti» sostiene. Dall’altra parte, però, è stato fatto presente che il sindaco di Cassola, contattata per sondare un’eventuale interesse, aveva fatto avere il proprio curriculum a chi si stava occupando del progetto Monti in Veneto. E potrebbe essere stato proprio il curriculum a far credere ai montiani che la giovane prima cittadina avrebbe cambiato casacca.
Elfrida Ragazzo – Corriere del Veneto – 13 gennaio 2013