Caserta Il ministro della Salute ha presentato uno studio sul maggior tasso di tumori nella zona «Non c’è un nesso cancro-rifiuti» Balduzzi contestato ad Aversa Pugni e calci all’auto: «Come può dire che le discariche non c’entrano?»
ROMA — Pugni, sputi e calci contro una delle auto che ieri pomeriggio hanno accompagnato il ministro della Salute Renato Balduzzi ad Aversa. A sollevare la protesta, la relazione finale del gruppo di lavoro sulla situazione epidemiologica della Campania in particolare nelle provincie di Caserta e Napoli. In quelle pagine si sostiene che per il momento «non può essere considerato possibile» il rapporto tra tumori e rifiuti. Affermazione che è supportata da precedenti studi internazionali ma ha provocato la reazione di un gruppetto di associazioni. La gente del posto è esacerbata. Da anni vive in condizioni precarie dal punto di vista igienico e da anni riceve promesse non mantenute da parte di amministratori e politici. Il ministro è uscito da una porta secondaria, dopo la conferenza stampa nel Comune di Aversa. Gli aderenti a «Mamme vulcaniche» di Terzigno, Movimento Cinque Stelle e «Comitato Fuochi» hanno a quel punto accerchiato le auto sfogando la loro rabbia: «Noi moriamo per colpa della camorra e dei rifiuti e voi continuate a prenderci in giro». Poi il cliI dati sulla mortalità Nel Napoletano e nel Casertano un bambino ha un’attesa di vita più bassa che nel resto d’Italia ma si è rasserenato. Balduzzi ha risposto fino a tarda sera alle domande dei cittadini in un successivo incontro: «E un territorio difficile eppure qui si può e bisogna trovare il dialogo, basta metterci la faccia_ Tornerò presto». Balduzzi ha sostenuto che «non risulta un nesso causale accertato tra rifiuti e l’alto tasso di tumori che a Caserta e Napoli rendono l’attesa di vita inferiore di due anni rispetto al resto del territorio. Comunque non si può escludere un’implicazione». Questo però «è solo un primo quadro di riferimento che verrà aggiornato entro la fine di gennaio. E urgente la creazione di una regia unica, una sorta di authority, la prima nel suo genere, che coordini tutti gli interventi in corso nell’Agro aversano e sarà questo il nostro contributo pratico», ha precisato in un convegno sullo stesso argomento promosso dal Movimento ecclesiale. «E questa l’eredità che vogliamo lasciare al prossimo governo. Ma la cosa più importante è comunicare con questo territorio così difficile». A proposito dell’aggressione all’auto dei collaboratori, il ministro ha commentato così: «Per denunciare i problemi dell’Aversano ci sono altri sistemi invece che urla e proteste. Capisco però che c’è tanta disperazione. Tra quindici giorni sarò di nuovo qui». Il quadro epidemiologico di certe zone campane mostra in effetti delle diversità rispetto al resto d’Italia. Un bambino alla nascita ha un’attesa di vita più bassa nelle due Provincie (e anche nelle Marche) specie per alcune patologie (fegato, trachea, bronchi, polmone, laringe, prostata e vescica). In compenso i tassi di mortalità per altre cause (malattie cardiocircolatorie, apparato respiratorio) sono in diminuzione.
A sud del Napoletano e a nord del Casertano è stato evidenziato inoltre un aumento di malformazioni congenite. La presenza di diossina nel latte materno non è ritenuto un fattore allarmante. Gli esperti del ministero ritengono infatti che si tratti di un fenomeno sovrapponibile a quello che si riscontra nelle zone altamente antropizzate
Corriere della Sera – 9 gennaio 2013