In corsa per un posto alle Politiche anche la mestrina Delia Murer. La delusione degli ex Margherita Stradiotto e Viola
Primarie dei parlamentari del Pd: quattordicimila al voto domenica scorsa ( il 30 per cento delle primarie che hanno incoronato Bersani) e vittoria ai veneziani della sinistra del Pd. I numeri: primo è l’ex magistrato Felice Casson con 4.914 voti; secondo il segretario provinciale Michele Mognato (3.620); terzo posto per Delia Murer (2.836). Per sei voti di scarto arriva quarta la portogruarese Sara Moretto (2.531) che supera Stefania Busatta (2.525), vicesindaco di Spinea. Delusione per il sesto posto di Marco Stradiotto ( 2.116 voti). Settimo posto per la sandonatese Francesca Zottis (2.103), ottavo per la renziana Jessica Pavan (1.608). Al nono posto un altro deluso, il parlamentare Rodolfo Viola (1.557 voti). Decima la veneziana Elisabetta opulin (1.467) e undicesimo l’avvocato Jacopo Molina (1.153).
La consultazione, svolta su base provinciale, ora deve portare a decidere la composizione delle liste delle elezioni politiche. La Direzione regionale del Pd si riunisce sabato, quella nazionale l’8 gennaio. Sono in lizza per un posto alla Camera o al Senato Casson, Mognato e la Murer. Forse anche la Moretto. Potrebbero essere inseriti in lista dal nazionale Andrea Martella e Davide Zoggia.
Il voto veneziano si può leggere in tanti modi: la soddisfazione del vincitore, Casson, forte di quasi 5 mila preferenze (2.179 voti nella sua Venezia, a Marghera, San Polo, Mestre e molto votato a Camponogara, Mirano, Portogruaro)anche per aver dato uno stacco di quasi 1.300 voti a Michele Mognato, che poteva contare invece sull’apparato del partito. E poi l’evidente delusione dei parlamentari ex Margherita Stradiotto e Viola, fuori dai giochi. Per Stradiotto la consolazione di decine di messaggi di sostegno inviati in queste ore su Facebook.
Guardando ai pesi interni al partito, la consultazione vede vincere la sinistra del Pd, gli ex Pci e Ds e questo porterà, forse, a contraccolpi interni a Venezia specie se anche Pier Paolo Baretta non avrà il “paracadute” del Nazionale.
«Sono felice, di nome e di fatto», dice Casson. «È andata meglio di quello che pensavamo. Ho mandato un messaggio ai sostenitori per ringraziarli del lavoro fatto assieme, testimonianza del fatto che si è fatto un buon lavoro in questi cinque anni e della vicinanza a molte realtà, sia del mondo del lavoro che della tutela dell’ambiente. Mi colpisce il risultato ottenuto rispetto alla struttura del partito, che io non avevo». E Michele Mognato: «Il risultato mi soddisfa. Ma sono i numeri finali di queste primarie a darmi la soddisfazione maggiore: 14 mila votanti in una giornata come il 30 dicembre e l’ottimo risultato delle donne. Ora lavoriamo tutti assieme per il risultato più importante: vincere le prossime elezioni e vincere il Senato in Veneto potrebbe cambiare le sorti del paese. Il deluso Stradiotto spera ancora: «Venezia mi ha penalizzato, forse dovevo essere più presente in questa campagna ma il tempo è stato poco. Il partito valuti che servono anche dei candidati, per vincere in Veneto, che sappiano davvero mettere in difficoltà il Pdl».
VENEZIA – Fanno quasi l’ein plein in Veneto i candidati bersaniani nelle primarie del Pd per il Parlamento. Mancano ancora le percentuali esatte, ma i vincitori nei 7 collegi provinciali sono ormai sicuri e vedono avanti i nomi di coloro che si rifanno alla linea del segretario per 12 a 2; allo stato solo 14 i posti certi (10 alla Camera, 4 a Palazzo Madama) per i democratici veneti nelle liste elettorali. In un solo collegio, Belluno, il più votato è stato un renziano, Roger De Menech, sindaco di Ponte delle Alpi (Belluno).
A Padova i primi tre sono il deputato uscente Alessandro Naccarato, l’esordiente Giulia Narduolo, Giancarlo Piva, sindaco di Este, renziano; a Venezia più votato è il senatore Felice Casson, poi il segretario provinciale Michele Mognato e la deputata Delia Murer; a Treviso la sfida è stata vinta da due donne, la deputata uscente Simonetta Rubinato e il sindaco di Maserada, Floriana Casellato; a Vicenza si è imposto il segretario cittadino, Federico Ginato, seguito dalla parlamentare uscente Daniela Sbrollini; a Verona i due posti sicuri nelle liste saranno per Diego Zardini, capogruppo del Pd in Provincia, e Vincenzo D’Arienzo, segretario provinciale; a Belluno ha vinto Roger De Menech, sindaco di Ponte nelle Alpi; a Rovigo il più votato è stato Diego Crivellari, segretario del Pd polesano. Anche su questi nomi pende comunque la regola del 40% di posizioni eleggibili riservato dal Pd alle donne: le 5 candidate al momento sicure in Veneto rappresentano infatti il 35% dei 14 eleggibili.
Diversi poi i nomi in bilico, giunti terzi o quarti, come la parlamentare Margherita Miotto a Padova, le cui chance di finire in Parlamento dipenderanno dai risultati del Pd in Veneto; soprattutto in caso di successo al Senato, che farebbe scattare il premio di maggioranza su base regionale, portando in dote 13 senatori su 24. In corsa ci sarebbe così anche un terzo candidato renziano, Filippo Crimi, finito alle spalle dei primi due nel collegio di Vicenza. Già fuori dai giochi invece alcuni big, come la veterana (con deroga) Maria Pia Garavaglia, a Verona, o il senatore Marco Stradiotto e il deputato Rodolfo Viola a Venezia. (Ansa)
3 gennaio 2013