Medici al lavoro su base volontaria fino a 70 anni e specializzandi in corsia fin dal 3° anno come misura-emergenziale che scadrà nel 2022 . La certezza dell’aumento da 3,5 miliardi del Fondo sanitario nazionale per il 2020 (2 miliardi in più) e 2021 (+1,5 miliardi). Poi, lo sblocco di ulteriori risorse per gli investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie e ancora l’impegno a rivedere i criteri per l’uscita dal commissariamento delle Regioni in difficoltà e a riesaminare le procedure di nomina dei commissari ad acta. Sono queste alcune delle principali novità contenute nel Patto per la salute 2019-2021, cui ieri Governo e Regioni hanno dato l’Intesa. Una “manovrina” per la sanità che integra il Ddl di Bilancio e il decreto Fisco. Il nuovo Patto per la salute nasce in ritardo di nove mesi rispetto alla deadline iniziale, limitando di fatto l’orizzonte temporale al prossimo biennio. Ma è comunque «una svolta e un rilancio per il Ssn, sancisce la fine della stagione dei tagli e contiene diverse leve, alcune molto innovative, per migliorare il servizio sanitario», ha dichiarato il presidente delle Regioni Stefano Bonaccini.
Il Sole 24 Ore