Anteprima. La conferma di un aumento di risorse per 3,5 miliardi di euro del Fondo sanitario nazionale (+2 miliardi nel 2020 e +1,5 miliardi nel 2021), vincolato all’approvazione in contemporanea con la legge di Bilancio del nuovo Patto per la salute. Questa la base di partenza delle trattative su quella che di fatto è la manovra per la sanità, che oggi in una riunione a Roma tra il coordinatore degli assessori alla Salute Luigi Icardi e il ministro Roberto Speranza si è deciso di affidare a un gruppo di lavoro ristretto tra Regioni, dicastero della Salute e Mef. Dopo un passaggio, mercoledì 2 ottobre, in commissione Salute, la parola d’ordine è fare presto: l’emergenza medici è la priorità assoluta per i governatori – e troverà spazio sia all’interno del Patto sia fuori, con ogni probabilità in forma di decreto legge – ma sul piatto ci sono anche temi caldi per il ministro LeU come l’eliminazione del superticket.
I due miliardi in più confermati per il Fondo sanitario nazionale per il 2020 andranno quindi su queste voci di spesa: misure emergenziali per tamponare il gap di medici in corsia e in Pronto soccorso (si parla di circa 1,5 miliardi di euro), l’addio al superticket – che pesa per circa 350 milioni di euro – e il rinnovo del contratto per la Sanità privata nel complesso vale 150 milioni di euro tra prestazioni accreditate e del privato puro (quota quest’ultima che le Regioni non hanno intenzione di pagare, quindi in carico al finanziamento pubblico va stimata una quota inferiore). Resterebbe da finanziare extra il rilancio dei due Fondi per i farmaci innovativi e innovativi oncologici, in scadenza a dicembre 2029: una partita da centinaia di milioni di euro e per la quale andranno trovate le risorse.
Ma le partite dentro e fuori il Patto non sono finite qui: si lavorerà a un riordino del territorio a partire dall’ampliamento anche temporaneo delle maglie strettissime fissate dal Dm 70, così come alla rimodulazione dei tetti di spesa per la farmaceutica e alla revisione del payback, con la previsione di eventuali meccanismi premianti per le Regioni che si sono tenute nei limiti fissati dalla legge. Infine, la farmacia dei servizi: attivata oggi soltanto in Piemonte ma “pronta” per essere sdoganata già la prossima settimana.
Il Sole 24 Ore sanita