E’ stato presentato ieri il nuovo Centro di Referenza per la rilevazione di sostanze e prodotti che provocano allergie o intolleranze alimentari. Lucia Decastelli, responsabile del Centro, ha ricordato che l’Istituto zooprodilattico di Torino effettua ogni anno fino a 1.300 analisi per la ricerca di allergeni nascosti negli alimenti. I dipendenti oggi sono 420 ma sono previste assunzioni. “Avere un Centro di referenza nazionale significa iniziare un percorso virtuoso per fare squadra”, sottolinea il presidente Giorgio Gilli. “Torino – spiega Silvio Borrello, direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute – è stata scelta perché ha lavorato in modo egregio in questo campo, è un’eccellenza. Questo centro ha un ruolo importante anche per l’industria e per l’export. È uno dei 6 centri nazionali di referenza, la rete italiana ha un’ottima reputazione. Quello di Torino è stato riconosciuto anche centro europeo per la Bse (il morbo della mucca pazza) e centro riferimento per le malattie dei mammiferi acquatici”.
«Il riconoscimento da parte del Ministero della Salute dell’Istituto zooprofilattico di Torino come Centro di Referenza Nazionale per la rilevazione negli alimenti di sostanze e prodotti che provocano allergie e intolleranze è la dimostrazione della lungimiranza con cui il nostro Istituto ha saputo creare le competenze e le professionalità necessarie a fornire un servizio di eccellenza su uno dei temi emergenti nell’ambito della sanità alimentare. Un percorso avviato dall’Istituto zooprofilattico ben prima che l’Europa emanasse, appena nel 2011, il regolamento sul diritto dei consumatori all’informazione sugli alimenti. Oggi l’Istituto effettua dalle 400 alle 800 analisi all’anno per la verifica della presenza di glutine negli alimenti da inserire o presenti in prontuario. Quanto agli altri allergeni, grazie anche alla sensibilità mostrata dalle Regioni di appartenenza dell’Ente (Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta), che hanno inserito la ricerca nei programmi di controllo ufficiale, si è passati da 513 campioni analizzati nel 2016 ai 1300 del 2018. Un risultato davvero encomiabile». Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi.
«Il ruolo dell’Istituto zooprofilattico – ha aggiunto Icardi – è fondamentale per un approccio globale alla sanità pubblica, attraverso la condivisione dei dati e la corretta formazione e informazione, in aderenza alla effettiva diffusione dei fenomeni, anche al fine di evitare allarmismi ingiustificati. Sul fronte propriamente zootecnico, l’Ente è titolato a svolgere un ruolo di supporto tecnico, a servizio degli allevatori, come peraltro risulta chiari dalla sua “mission” originaria».
IL CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE SULLE ALLERGIE ALIMENTARI DELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO
Ecco di cosa si occupa il Centro di Referenza Nazionale per la rilevazione negli alimenti di sostanze e prodotti che provocano allergie e intolleranze.
Sviluppare ed Armonizzare le metodiche di ricerca degli allergeni da applicare in autocontrollo e nei controlli ufficiali, al fine di fornire ai diversi operatori gli strumenti per il controllo;
Realizzare un sistema strutturato e permanente di referenti ai fini del coordinamento delle attività che saranno poste in essere sul territorio nazionale;
Fornire assistenza tecnico-scientifica al Ministero della Salute e alle Regioni
Curare l’organizzazione di corsi di formazione per il personale del Servizio Sanitario Nazionale e di altri operatori di Enti competenti;
Individuare filoni di ricerca strategici, che permettano di garantire la sicurezza del consumatore e nello stesso tempo di migliorare la qualità dei prodotti