Potremmo chiamarla la via crucis dell’autonomia. La cui strada, già di per sé impervia, da ieri sembra farsi ancora più complicata. Nemmeno il tempo in Lega di rivendicare il vertice di governo convocato dal premier Conte per venerdì, che ieri dal Movimento 5 Stelle è arrivato un «tackle» pesante, di quelli che potrebbero lasciare il segno, perché a pronunciarsi è stato nientemeno che il presidente della Camera Roberto Fico. Sulle autonomie «solo il Parlamento può decidere. Sarò inflessibile, dovrà passare tutto in un percorso serio», ha detto la terza carica dello Stato, che ha annunciato che oggi s’incontrerà con la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati per discuterne: «Ne stiamo parlando da un po’, ci stiamo confrontando perché l’iter legislativo deve essere uguale tra Camera e Senato». Ma sono le parole di Fico sull’iter parlamentare «inflessibile» a scoperchiare il vaso di Pandora dei timori dei leghisti veneti, perché di fatto aprono ampi margini di manovra alle opposizioni – e agli stessi 5 Stelle – di emendare l’eventuale testo che uscirà dalla possibile intesa tra il governo e Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Ed è questo lo scenario che Luca Zaia ha sempre cercato evitare. Il governatore infatti teme il «trappolone» e cioè che il via libera agli emendamenti possa indebolire ulteriormente un’intesa tra governo e Veneto che – se mai ci sarà – sarebbe già frutto di un sostanziale compromesso.
Insomma, il clima in vista del tavolo di venerdì non pare essere per nulla incoraggiante. Fuori microfono lo confermano anche alcuni esponenti di primissimo piano della Lega e dei 5 Stelle, quest’ultimi silenti e forse pure imbarazzati dalla «ribellione» degli esponenti veneti del loro partito. La sensazione di tutti è che non si uscirà facilmente dalle secche in cui ci si è incagliati. E il nuovo fuoco di fila d’attacchi reciproci andato in scena ieri tra lo stesso Zaia e la ministra per il Sud Barbara Lezzi rende perfettamente l’idea dell’aria che si respira. «Secondo il dettato costituzionale le proposte di autonomia differenziata di Lombardia e Veneto sono impraticabili», la «bomba» sganciata dalla Lezzi all’ora di pranzo a margine di un evento istituzionale a Napoli. «Si dice che il movimento è ostile all’autonomia – ha continuato la Lezzi – questo non è vero, l’importante è che si facciano delle richieste che possano, secondo il dettato costituzionale, essere accettate». Un ragionamento simile a quello del suo collega di partito Stefano Buffagni – il “grillino” del Nord più ascoltato da Luigi Di Maio – che domenica scorsa a «Liguria d’Autore» era stato ancora più liquidatorio: «Le richieste del Veneto sono spropositate e illogiche, sovradimensionate rispetto alla realtà e alla fattibilità». In serata, a margine del consiglio regionale, è arrivata la replica di Zaia alla Lezzi, sul filo di un irritato e gelido sarcasmo: «La Lezzi probabilmente ha una laurea honoris causa in diritto costituzionale di cui non sapevamo nulla».
Il punto è che, ad oggi, non c’è ancora un accordo all’interno del governo sui due punti dirimenti della questione: le risorse e le competenze da assegnare. La Lezzi, sempre ieri, ospite ad Agorà, proiettandosi proprio al vertice di venerdì lo ha confermato: «Mi aspetto che venga portato il testo dell’articolo 5, quello sulle risorse finanziarie, che il ministro Stefani si era impegnato a rielaborare con il ministro dell’Economia Tria. Da lì si può poi partire, procedendo per l’assegnazione delle materie, ma senza tornare alle ‘gabbie salariali»”.
D’altro canto se dipendesse Zaia la vita del governo sarebbe legata a doppio filo all’autonomia: «Ha senso un governo senza autonomia? Io dico no. L’autonomia sta alla Lega come il reddito di cittadinanza ai 5 Stelle», ha detto ieri mattina da Verona. Poi ha concluso speranzoso: «Così come siamo arrivati in fondo con le Olimpiadi e con le Colline del Prosecco patrimonio dell’Unesco, arriveremo in fondo alla partita dell’Autonomia, che è diventata quasi un conclave. A forza di fumate nere, alla fine vedremo anche una fumata bianca».
Il Corriere del Veneto