“Riguardo alla formazione dei medici specialisti, pur essendo la competenza prioritariamente dei colleghi del MIUR, credo che sia finalmente ora di aggiornare il Contratto di formazione specialistica, elevandolo a vero e proprio contratto di formazione-lavoro”. È quanto afferma il Ministro della Salute, Giulia Grillo che interviene su facebook sulla riforma delle specializzazioni mediche su cui la scorsa settimana è partito un tavolo di confronto con Miur e Regioni. E Grillo nel suo intervento sgombra il campo dagli equivoci e boccia l’ipotesi del doppio binario.
“Penso – evidenzia – che sia utile ragionare su un unico canale formativo, garante di omogeneità ma anche dinamismo e flessibilità per tutti i nostri giovani professionisti, guidati e supervisionati nel percorso dall’ Università, inseriti in reti formative ampliate con un più ampio e maggiore coinvolgimento delle strutture SSN”.
“Il medico in formazione – prosegue – , pur non potendosi considerare sostitutivo del personale strutturato, è pur sempre un professionista e non un semplice studente. Ritengo opportuno che via via che le competenze, necessariamente da certificare, siano apprese, queste possano consentire a questi professionisti di contribuire in un contesto regolato, legale e trasparente, all’erogazione delle prestazioni nel nostro servizio sanitario.
“Non prendiamoci in giro – sottolinea – , sappiamo tutti che negli ospedali universitari gli specializzandi già giocano un ruolo cruciale nel sostegno del sistema e nel suo funzionamento, ma perché non estendere questo effetto positivo anche alle altre strutture e con le tutele necessarie? Già oggi le Regioni finanziano una quota di borse e giustamente auspicano un ritorno dell’investimento erogato, molte chiedono anche di poter assumere medici non specialisti da formare”.
“Per azzerare l’imbuto formativo – conclude il Ministro – e affrontare efficacemente l’ereditata carenza di medici specialisti, tutti gli attori devono far squadra: Stato e Regioni possono concorrere a ripensare in un nuovo contratto il ruolo del medico specializzando, garantendo sia la formazione che un importante potenziamento di cui oggi i nostri servizi sanitari hanno bisogno”.
QS