Dal 2019 la spesa per il personale non potrà superare il valore del 2018 maggiorato del 5%. La norma varrà per tutte le Regioni. Sul punto i Ministeri e gli Enti locali hanno trovato la quadra. Grillo: “Trovato un punto di equilibrio per avviare un cambio di rotta”. Toti (Regioni): “Un passo avanti che consente alle Regioni di modulare le proprie esigenze”. IL TESTO DELL’EMENDAMENTO
QUOTIDIANO SANITA. “A decorrere dal 2019, la spesa per il personale degli Enti del Ssn di ciascuna Regione non può superare il valore della spesa sostenuta nel 2018. Inoltre la spesa potrà essere incrementata per un importo pari al 5% dell’incremento del Fondo sanitario rispetto all’esercizio precedente. Questo importo include le risorse per il trattamento accessorio del personale. Dal 2021 l’incremento di spesa del 5% sarà subordinato all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno del Ssn. Previsto anche, previo accordo con il Mef e Salute l’incremento di spesa per i servizi esternalizzati”. È questa la natura di un emendamento (che sarà inserito nel primo dispositivo normativo possibile) concordato tra i Ministeri di Salute, Economia, Pa e le Regioni per lo sblocco del tetto di spesa per il personale sanitario (che ad oggi impone alle Regioni di rispettare i valori di spesa del 2004 ridotto dell’1,4%). La misura varrà per tutte le Regioni.
Grande soddisfazione del Ministro della Salute Giulia Grillo che sullo sblocco del tetto di spesa si è fortemente battuta in questi mesi. “In questi giorni – ha scritto il Ministro su facebook – ho portato avanti il mio impegno per superare l’anacronistico blocco delle assunzioni nella Sanità imposto dal 2009 a tutto il Ssn”.