Corsera. La compagine di governo trova finalmente l’intesa sul vertice dell’Inps. Dopo settimane di trattative e all’indomani della rinuncia due giorni fa da parte di Mauro Nori all’incarico di sub commissario, a causa anche degli attacchi da parte del M5S, il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia hanno firmato il decreto che nomina Pasquale Tridico commissario e Adriano Morrone sub-commissario. Se il primo è riconducibile al Movimento (proprio a Tridico si deve l’elaborazione delle misure per il reddito di cittadinanza), Morrone è gradito alla Lega. Risolto il tema degli equilibri politici resta da modificare la governance dell’Inps, introducendo, una volta finito il periodo di commissariamento, la figura del vicepresidente per assegnarla a Morrone. A disciplinare il futuro assetto organizzativo dell’Istituto, dove Morrone ha finora svolto un ruolo come dirigente di seconda fascia, sarà un emendamento del governo al decretone che introduce sia il reddito di cittadinanza sia la riforma con «quota 100».
Provvedimento che al momento è al vaglio delle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera per l’esame di oltre 400 proposte di modifica. Molte sono destinate ad essere bocciate ma ieri il governo ha presentato un primo pacchetto di emendamenti, intervenendo su vari fronti: revisione delle misure a favore delle famiglie con disabili, assunzioni nella pubblica amministrazione, nella sanità e nei beni culturali, proroga per i vertici di Anpal. Tra le proposte figura dunque l’annunciata misura che amplia i benefici del reddito e della pensione di cittadinanza se destinati a nuclei familiari dove siano presenti disabili o persone non autosufficienti. L’emendamento allarga i limiti patrimoniali per accedere al sussidio e aumenta la platea dei potenziali destinatari della pensione di cittadinanza alle famiglie anziane con componenti under 67 in situazioni di grave difficoltà o di non autosufficienza (una modifica prevede inoltre che la pensione di cittadinanza, se inferiore a 1.000 euro, potrà essere erogata in contanti oltre che su carta prepagata). L’intervento del governo modifica anche la cosiddetta scala di equivalenza, garantendo alle famiglie con a carico un disabile un beneficio aggiuntivo di 50 euro. In questi casi il reddito può così arrivare ad un massimo di 1.380 euro al mese.
Per finanziare la norma si è attinto al fondo destinato al potenziamento dei centri per l’impiego: in dettaglio 12,8 milioni nel 2019 e 16,9 milioni aggiuntivi nel 2020.
Sul fronte Anpal l’emendamento del governo assicura 3 mesi di tempo in più per la nomina del nuovo presidente e del nuovo direttore generale, il rinvio ha l’obiettivo di varare «un riassetto» complessivo dell’Agenzia per le politiche del lavoro. Infine per fare fronte agli effetti della riforma delle pensioni con quota 100 il governo predispone nuove assunzioni al ministero dei Beni Culturali.