Sono 152 le persone indagate dalla Procura di Udine, al loro viene contestato l’ipotesi di reato di inquinamento ambientale nell’ambito dell’inchiesta sulla moria di api in Friuli Venezia Giulia. Ieri è partito il sequestro preventivo di 236 terreni agricoli, secondo quanto riferisce la Procura. Gli appezzamenti terrieri al centro dei provvedimenti sono quelli in cui è «stato dimostrato che nell’anno 2018 vi è stato un uso massiccio di fitofarmaci in difformità delle severe prescrizioni di sicurezza, sicché vi è stata una significativa compromissione dell’ambiente». Per questo, 152 persone sono state sottoposte a indagine per inquinamento ambientale.
“La moria delle api non è un fenomeno che riguarda solo il Friuli Venezia Giulia, a pochi chilometri da noi. Mi auguro che anche in Veneto si arrivi a un’indagine simile perché la nostra agricoltura non è immune dai furbetti dei pesticidi. E le conseguenze sono identiche”. Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, commenta così “L’inchiesta della Procura di Udine che ha portato, su disposizione del Gip, al sequestro di circa 250 campi di mais, coinvolgendo oltre 400 agricoltori: l’accusa è inquinamento ambientale dovuto all’uso improprio di fitofarmaci”. “L’indagine, condotta dal pm Viviana Del Tedesco, è partita dal crollo della ‘popolazione’ delle api, passate da circa 60 mila per arnia tra marzo e maggio, a 10-20 mila che, con grande difficoltà, riuscivano a produrre alimenti sufficienti al proprio mantenimento. Dalle analisi era emersa la presenza di ben cinque sostanze chimiche derivanti dai pesticidi. Durante i sequestri dei terreni, gli uomini del Corpo Forestale regionale hanno scoperto che gli agricoltori utilizzavano il Mesurol, prodotto non illegale, ma tanto tossico da richiedere prescrizioni severe. Spesso non rispettate: c’è infatti chi ha ammesso di non seminare il mais conciato di notte, quando le api sono negli alveari. O ancora, che il seme non veniva incorporato completamente nel terreno, per evitare l’avvelenamento di altri animali. Quando è scoppiato il caso – ricorda Zanoni – avevo presentato un’interrogazione chiedendo se la Regione avesse messo in campo delle azioni straordinarie: risposta negativa dall’allora assessore Coletto. Questo nonostante l’importanza dell’apicoltura in Veneto e l’attivazione di importanti progetti di monitoraggio e ricerca come ‘Apenet e ‘Beenet’ che purtroppo avevano evidenziato sulle api rinvenute morte presso gli alveari del Veneto la presenza di sostanze chimiche derivanti dai pesticidi, che sono un’importante causa di morte anche per altri insetti impollinatori, creando una grave minaccia per la biodiversità”. “E di pesticidi e dei loro effetti si parlerà venerdì 15 marzo alle 20.30 a Conegliano – ricorda il Consigliere – presso l’Auditorium Toniolo di via Galilei con la conferenza: ‘Pesticidi: chimica, risvolti giuridici, medici e scientifici’ C’è una strada alternativa?’, dove interverrà proprio la dottoressa Viviana Del Tedesco. Gli altri relatori sono il chimico Francesco Albrizio, il medico di Isde-Associazione medici per l’ambiente, Gustavo Mazzi e l’avvocato Alessandra Cadalt, incontro organizzato da Amica Terra in collaborazione con Iams- Impegno e Azione per un mondo sostenibile, Colli Puri, Pan Italia, Liberi di respirare e altre associazioni locali”. – See more at: http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pageContainer.jsp?n=80&p=80&c=5&e=88&t=1&idNotizia=36442#sthash.AlWSINsa.dpuf