È sorpasso. La provincia di Cagliari si lascia alle spalle quella dell’Aquila e raggiunge il primo posto della classifica, stilata dalla società Gpf sulla base dei dati rilasciati dall’Inps, delle richieste per andare in pensione con il meccanismo di quota 100. È il “verdetto” del confronto tra la rilevazione effettuata sui dati al 4 febbraio e quelli al 7. In entrambi i casi, il dato delle domande presentate è stato incrociato con quelli dell’Istat sulla popolazione di ogni provincia, quindi è stata calcolata la media di richieste ogni mille residenti in età compresa tra 62 e 67 anni (la platea di potenziali beneficiari di quota 100).
Rispetto all’elaborazione del 4, quella del 7 conferma il maggiore successo di quota 100 nelle province del Sud rispetto a quelle del Nord (si veda la cartina della Penisola in pagina). Il verde è in questa area preponderante, per virare gradualmente verso il rosso (basso numero di domande) in direzione delle Alpi. Se al 4 febbraio al primo posto per richieste di uscita risultava la provincia dell’Aquila, nell’ultimo aggiornamento è la provincia sarda a strappare la pole position con 13,704 domande ogni 1.000 abitanti tra i 62 e i 67 anni (seconda L’Aquila; terza Enna). Le province di Roma e Milano perdono posizioni (la prima passa dalla 29esima alla 33esima; la seconda dalla settantesima alla 76esima), mentre Napoli conferma il 45esimo posto. La Sicilia è anche questa volta la regione che ha più apprezzato la misura in manovra: cinque province nei primi quindici posti. Chiudono Bolzano e Monza e Brianza. Ultima in classifica Lodi.
La corsa al pensionamento anticipato è confermato anche dalle rilevazioni Inps. Dall’ultima, aggiornata alle ore 16 di ieri, emerge che le domande presentate sono salite a quota 32.882. Oltre il 20% delle richieste è arrivato da persone che hanno più di 65 anni (6.829), quasi un terzo è stato inoltrato da lavoratori con meno di 63 anni (10.612) poco meno della metà delle domande è stata presentata da soggetti con età compresa tra i 63 e i 65 anni (15.441). Significativo il flusso di richieste dei dipendenti pubblici (fino a ieri 10.294) mentre dai lavoratori dipendenti privati sono arrivate 13.271 domande. A livello territoriale, secondo gli ultimi dati Inps, la Regione in testa alla graduatoria delle richieste inoltrate è la Sicilia (3.896) seguita da Lazio, Lombardia e Campania.
Con un opuscolo su «quota 100» l’Inps ha anche ricordato le categorie escluse dallo stesso decretone da «quota 100»: Forze dell’ordine, Forze armate e forze di polizia, gli iscritti alle casse professionali e al Fondo clero. In quest’ultimo caso sull’Avvenire, il quotidiano dei vescovi, si afferma che anche i sacerdoti avrebbero diritto a utilizzare l’uscita anticipata. Intanto il sottosegretario Claudio Durigon conferma che tra i ritocchi al decreto allo studio c’è, come anticipato dal Sole 24 Ore, un emendamento per «bloccare la pensione ai latitanti» almeno finché restano irreperibili. Confermato anche il possibile raccordo con la “pace contributiva” per consentire l’uscita anticipata agli esodati che non sono riusciti ad andare in pensione con le otto salvaguardie post legge Fornero.
Il Sole 24 Ore