Ministra Giulia Grillo, siamo a un punto di svolta per l’autonomia di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna: che impatto avrà sulla sanità?
«Stiamo lavorando con le Regioni per impostare un modello rinnovato. Si tratta di una novità che può avere ricadute positive sul sistema se serve a far venir meno talune rigidità di gestione dei servizi regionali senza scardinarne l’assetto attuale».
In che modo?
«Aumenterà il monitoraggio e controllo».
Su cosa?
«Penso ad esempio al governo delle risorse umane, all’organizzazione dell’assistenza territoriale, alla collaborazione con le università locali per la formazione dei medici e dei professionisti sanitari. Rimangono baluardi non travalicabili i meccanismi solidaristici, i principi di universalità ed eguaglianza».
Però con la Lega sulle autonomia è scontro.
«Lo scontro è un falso mito. Certamente bisogna chiarire molti aspetti nel dettaglio. Ma la volontà di incontrarci c’è tutta. Proprio in queste ore al Senato sono state approvate due norme molto importanti per tutte le Regioni. Mi riferisco al superamento del parametro del tetto di spesa del personale, fermo ai livelli del 2004, e alla risoluzione del nodo payback in ambito farmaceutico. Tradotto significa far ripartire le assunzioni nella Sanità dopo 15 anni e sbloccare liquidità per le Regioni che erano congelate al Mef da sei anni».
Sì, ma il divario Nord-Sud rischia di amplificarsi.
«Chi ha più benzina dovrà soccorrere chi ne ha meno, la solidarietà è nella Costituzione. Su questo non ci sono deroghe. La Lega lo sa bene e non ha da eccepire. Sganciamo le zavorre normative, non i pezzi del Paese con più difficoltà. Su queste basi il M5S rispetterà il contratto».
Come è possibile che nel 2019 in Italia muoia il 40% di neonati in più al Sud?
«È possibile perché per anni nella sanità, ma non solo, si è parlato solo di bilanci e non di persone. Il dato è la fotografia esatta dell’Italia delle diseguaglianze sociali e sanitarie. Sono meridionale, medico da anni e madre da due mesi, non posso accettare che i neonati abbiano il destino segnato perché nati in luoghi dove lo Stato non ha saputo fare il proprio dovere. La povertà socio-economica e culturale sono emergenze reali, per questo ironizzare anche su misure finalmente concrete come il reddito di cittadinanza è uno schiaffo a chi è rimasto indietro».
La riforma
Stiamo lavorando a un sistema rinnovato Con meno rigidità senza scardinare nulla
Nel caso Sea-Watch non dovrebbe contare di più il rispetto della vita umana?
«Il rispetto per la vita umana viene prima di tutto e per questo le posso assicurare che la situazione a bordo è monitorata con attenzione».
A furia di attaccare gli altri Stati d’Europa non c’è il rischio di finire isolati?
«L’Italia sta chiedendo un nuovo linguaggio alle istituzioni Ue. Ci sono Paesi che hanno avuto in questi ultimi anni carta bianca a livello di strategia nazionale ed europea: a noi hanno messo le ganasce. Ecco, forse è tempo di toglierle».
Cosa farete se verrà chiesto un voto in Aula sull’autorizzazione a procedere per Salvini sul caso Diciotti?
«Sono d’accordo con quello che ha detto Di Maio, se Salvini vuole essere giudicato non ci opporremo».
La Asl di Bolzano ha diffuso un questionario in cui si chiede la razza degli alunni: stiamo diventando un Paese razzista?
«Mi auguro che si sia trattato di un errore, pessimo, ma di un errore, forse per una traduzione. Certo, leggerezze del genere non sono concepibili. Ho già allertato i tecnici del ministero per fare chiarezza».
Da donna cosa pensa dell’attacco sessista alla Prestigiacomo?
«Il sessismo è ripugnante. Sempre».
Corsera