E’ uscito il Piano nazionale residui 2019. Si assisterà nel prossimo futuro a sostanziali cambiamenti, causati sia dall’imminente modifica della raccolta dati richiesta dall’EFSA e dalla Commissione europea che dall’evolversi delle norme comunitarie che sono alla base delle attività del Piano.
Il Piano Nazionale Residui (PNR) è un piano di sorveglianza predisposto al fine di svelare o verificare l’utilizzo di sostanze vietate, la somministrazione abusiva di sostanze autorizzate, la conformità dei residui di medicinali veterinari con i limiti massimi di residui (LMR) e le quantità massime di contaminanti ambientali fissate dalla normativa nazionale e comunitaria. Tale attività rientra tra gli indicatori veterinari dei Livelli Essenziali di Assistenza per la certificazione delle Regioni e Province Autonome.
E’ frutto della dalla collaborazione tra Assessorati Regionali, Servizi Veterinari (SV), Nuclei Operativi Regionali di Vigilanza (N.O.R.V.) e Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.).
Il Ministero della Salute, ai sensi del D.lgs 158/2006, coordina le attività dei servizi centrali e regionali incaricati della sorveglianza sui vari residui, aggiorna annualmente il Piano e trasmette semestralmente i risultati alla Commissione europea.
Per ciò che riguarda il Piano nazionale residui 2019, si assisterà nel prossimo futuro a sostanziali cambiamenti, causati sia dall’imminente modifica della raccolta dati richiesta dall’EFSA e dalla Commissione europea che dall’evolversi delle norme comunitarie che sono alla base delle attività del Piano.
La modifica della raccolta dei dati, secondo il nuovo formato standard SSD2 previsto da EFSA, comporterà infatti una nuova impostazione di lavoro già nella programmazione delle attività per il 2019 e nella rendicontazione dei risultati relativi al 2018. Tale nuova impostazione permetterà in particolare di ottenere un dettaglio più spinto e puntuale sia per i dati di campionamento che per i dati analitici, unitamente alle informazioni sulle azioni conseguenti ai riscontri di non conformità, in modo tale da sanare le criticità presenti nell’attuale sistema informatico. Con la modifica delle modalità di acquisizione dei dati, nel 2018 si potrà tuttavia riscontrare un disallineamento tra la rendicontazione delle attività (in particolare per ciò che riguarda il numero di campioni, prelevati e analizzati) e la rendicontazione attuale, basata sulla reportistica del sistema NSIS/PNR, utilizzato dal Ministero dal 2008 e che verrà dismesso dal 2018.
A tutto questo si aggiungono le novità previste dalla pubblicazione del Regolamento n. 625/2017 sui controlli ufficiali, che sostituisce il Regolamento n. 882/2004 e che abroga le disposizioni previste dalla direttiva 96/23/EC e dai suoi allegati a partire dal 14 dicembre 2019 fino al 14 dicembre 2022, che permetteranno di definire nuove procedure e modalità su con cui disegnare le attività dei futuri Piani, sulla base di un nuovo approccio basato sul rischio.