Il comportamento tenuto dal presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, durante i lavori sulla riforma delle Ulss, è da «censurare senza riserve». Perché Ciambetti, leghista, non è stato il presidente “di tutti”, ma di una parte, quella della maggioranza. È venuto cioè meno al suo ruolo di garante. È quanto sostiene il professor Francesco Pizzetti, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Torino, già direttore della Scuola superiore della Pubblica amministrazione, Garante della Privacy e consulente del ministro per gli Affari regionali.
A Pizzetti si è rivolto il gruppo consiliare del Partito democratico sottoponendogli quanto avvenuto a Palazzo Ferro Fini in occasione dell’approvazione della riforma sanitaria, quando lo stesso Pd si era giocato il “jolly” (cioè la possibilità prevista dallo statuto di non contingentare i tempi della discussione) e Ciambetti, sulla scorta di un parere degli uffici regionali – parere che ora viene “demolito” da Pizzetti – aveva messo in votazione un emendamento della giunta facendo decadere quelli delle opposizioni.
Il Pd all’epoca protestò parlando «regolamento d’aula calpestato» e adesso toma alla carica con il parere pro veritate reso da Pizzetti che di fatto accusa non solo Ciambetti, ma anche il segretario generale Roberto Valente. Il Pd ora non esclude di sottoporre la questione alla Commissione statutaria di garanzia (un organismo di tecnici che però deve ancora essere istituito) e arrivare a una mozione di sfiducia nei confronti di Ciambetti. Il messaggio è chiaro: in futuro altri “strappi regolamentari” non saranno tollerati. Da parte sua, Ciambetti sottolinea che al terzo mese di lavori bloccati «qualche motivazione per sbloccarli c’era». E dopo aver annunciato un seminario sul regolamento, chiosa: «II professor Pizzetti è lo stesso proposto dal Pd in occasione di un convegno sulla riforma costituzionale. Probabilmente – e dico probabilmente – il suo parere è un po’ politicamente orientato». (al.va.)
Il Comunicato – Gruppo consiliare del Partito Democratico “Regolamento calpestato per approvare la Riforma sanitaria”
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico riporta in una nota l’articolo del prof. Francesco Pizzetti – dal 1980 Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Torino, già Direttore della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, Garante nazionale della Privacy e consulente del Ministro per gli Affari regionali – in cui il costituzionalista sostiene come “debba essere censurata senza riserve la condotta tenuta dal Presidente del Consiglio regionale del Veneto nel corso dell’iter di approvazione del Pdl n. 23 sulla Riforma sanitaria regionale”.
Nella nota del Partito Democratico si evidenzia come il professore Pizzetti “abbia asserito che il Presidente del Consiglio regionale e il Segretario Generale siano venuti meno al loro ruolo istituzionale di garanti, sul piano politico e tecnico, dell’Assemblea Legislativa, piegando l’applicazione del Regolamento consiliare ad interessi di parte, della Giunta regionale e della sua Maggioranza.
Gli ‘strappi’ al Regolamento operati dal Presidente erano stati avallati da un parere del Segretario Generale del Consiglio, che tuttavia prescinde totalmente dall’analisi e dalla ricostruzione dei fatti che ne hanno originato la richiesta. È evidente, infatti, che nessun potere è di per sé privo di limiti e può essere esercitato senza il dovere di motivazione”.
Secondo gli esponenti Democratici, il costituzionalista “considera irrilevanti i numerosi riferimenti a prassi parlamentari, peraltro inconferenti rispetto al tema in esame. Inoltre, l’art. 105, comma 4°, del Regolamento consiliare conferisce al Presidente un potere eccezionale e derogatorio di invertire l’ordine di votazione degli emendamenti‘qualora lo reputi opportuno ai fini dell’economia o della chiarezza delle votazioni stesse’, potere che tuttavia non può mai essere esercitato al fine di tutelare la Maggioranza soltanto, soprattutto se Maggioranza di Governo. La norma, infatti, non ha nulla a che fare con le norme regolamentari di Camera e Senato relative alla questione di fiducia che, peraltro, è sconosciuta allo Statuto Veneto”.
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico conclude annunciando che “alla ripresa dei lavori consiliari depositerà formalmente il parere del prof. Pizzetti, come contributo per una necessaria riflessione che riporti l’Assemblea Legislativa regionale a una normale vita democratica, attivando gli istituti già previsti dallo Statuto regionale per garantire il pieno rispetto delle regole”.
Il Gazzettino – 29 dicembre 2016