La rivoluzione della sanità padovana scatta dal primo gennaio. Le tre Usi attuali saranno fuse in un’unica grande azienda socio-sanitaria che si chiamerà Usl 6 Euganea. La manovra è contenuta nella legge di riforma 19 del 2016, approvata in Consiglio regionale lo scorso 19 ottobre, e prevede a livello regionale la riduzione da 21 a 9 Usl. Non sono coinvolti l’Istituto oncologico veneto, l’Azienda ospedaliera di Padova e quella di Verona.
Numeri. L’Usl Euganea sarà la più grande del Veneto: avrà un bacino d’utenza di quasi un milione di abitanti e coprirà ben 104 comuni. Gli ospedali di competenza saranno cinque: il Sant’Antonio con 352 posti letto, Piove di Sacco con 180, Camposampiero con 345, Cittadella con 345 e Schiavonia con 419. L’Usl Euganea gestirà quasi 1.700 posti letto per pazienti acuti, ai quali si aggiungono altri 4.835 posti letto in strutture residenziali per anziani. Inoltre manterrà i rapporti con oltre cento strutture sanitarie private accreditate. La maxi azienda farà i conti con un volume d’affari di un miliardo e settecento milioni l’anno. Ci lavoreranno 7.500 dipendenti a vario titolo (l’Usl 16 ne conta 2.900, la 15 circa 2,700 e la 17 altri 1.900). S
Specialità e primari. In futuro ogni presidio ospedaliero sarà specializzato in branche mediche ben precise. Per arrivare alla riorganizzazione delle cosiddette “apicalità”, ovvero i primariati, bisogna però aspettare la rielaborazione del nuovo Piano socio-sanitario, nonché delle schede di dotazione ospedaliera. Tutto rimane fermo fino a quando l’Euganea non arriveranno le linee guida regionali per elaborare un nuovo atto aziendale.
La direzione. L’Euganea ha già scelto i suoi manager: è la squadra che oggi ha le redini dell’Usl 16. Domenico Scibetta dal primo gennaio perde il titolo di commissario delle Usi 15 e 17, diventando a tutti gli effetti direttore generale. Accanto a lui ci sono tre donne: il direttore sanitario Patrizia Benini, il direttore amministrativo Paola Bardasi e il direttore alle funzioni sociali Daniela Carraro. Decadono dunque i ruoli dei direttori delle Usl periferiche, la 15 e 17. Ogni distretto (sono cinque a Padova) attiverà una “unità operativa del sociale”, con un relativo responsabile, che farà da collante per le questioni attinenti al sociale. L’Euganea avrà un’unica conferenza dei sindaci, mentre le attuali conferenze dei sindaci delle Usl 15,16 e 17 diventeranno “comitati dei sindaci di distretto”.
Azienda Zero . Rappresenta il cervellone della sanità veneta e avrà sede a Padova, nella Casa rossa in via d’Avanzo. L’Euganea sarà supportata da un osservatorio regionale che si rapporterà a sua volta con l’Azienda Zero in materia di acquisti, selezione del personale, procedure di accreditamento, contenziosi, sistemi logistici e non solo. L’Azienda Zero centralizza le funzioni di programmazione socio-sanitaria, coordinamento e governance del servizio sanitario e di gestione tecnico-amministratìva.
Novità. Tra gli obiettivi c’è l’attivazione del fascicolo sanitario elettronico e tessera sanitaria elettronica per tutta la popolazione del Veneto. Nel frattempo circa venti medici di famiglia padovani hanno aderito alla sperimentazione regionale chiamata “Ecofarmacie”. L’iniziativa vuole eliminare il promemoria cartaceo redatto dal medico curante che il paziente consegna in farmacia. I cittadini coinvolti possono recarsi nelle farmacie aderenti e mostrare la ricetta digitalizzata dal proprio smartphone, grazie ad una specifica app. Si punta inoltre alla diffusione delle medicine di gruppo integrate, strutture in cui lavorano più medici di medicina generale assieme: nel prossimo triennio almeno il 90% dei medici di medicina generale dovranno aggregarsi. Saranno poi diffusi nuovi servizi per l’assistenza domiciliare, in particolare il telecontrollo e telesoccorso per i pazienti cardiopatici.
Il Mattino di Padova – 23 dicembre 2016