“Il patrimonio degli allevamenti veneti è a rischio per l’epidemia di Blue Tongue, che la Regione ha sottovalutato nonostante fosse a conoscenza della pericolosità del virus. Doveva muoversi prima per acquistare i vaccini e garantire risorse adeguate al Servizio veterinario regionale; invece rimanda e anche nel bilancio 2017 nulla viene previsto a questo urgentissimo scopo, mentre si destinano 14 milioni per un referendum sull’autonomia di cui già sappiamo il risultato”.
La Consigliera regionale Cristina Guarda (Alessandra Moretti Presidente), assieme ai Consiglieri Graziano Azzalin e Francesca Zottis (Partito Democratico), interviene con una nota sul morbo Blue Tongue che, puntualizza puntando il dito contro i ritardi di Palazzo Balbi, “ha raggiunto dimensioni sempre più importanti, con numerosi focolai. Il contagio di ovini, caprini e soprattutto vacche e tori, portatori del virus, continua ad estendersi e finora sono stati gli allevatori a sobbarcarsi le spese per l’acquisto dei vaccini. Il ritardo della Regione è gravissimo e ingiustificabile, visto che da mesi era perfettamente cosciente della pericolosità del virus e delle difficoltà nel reperire le materie prime per la produzione di ulteriori vaccini. E invece, anziché intervenire immediatamente, la Giunta Zaia ha deciso di attendere, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Inutile ora tentare di chiamarsi fuori con la scusa che ‘non ci sono più vaccini’. Andavano ordinati quando ancora erano disponibili, così come hanno fatto altre regioni”.
“Questa situazione – sottolinea la Consigliera Guarda – è aggravata dalla carenza di personale del Servizio veterinario regionale, lamentata da tempo. I veterinari delle Asl in Veneto sono 347, chiaramente sotto organico, se pensiamo ai 620 della Lombardia o ai 585 della Campania. In queste condizioni e senza l’intervento vaccinale, in particolare su vacche e tori, diventa impossibile stoppare il contagio”.
7 dicembre 2016