A gennaio parte l’Usl provinciale e il primo passo sarà la riorganizzazione degli uffici amministrativi attualmente presenti per ciascuna delle tre aziende sanitarie trevigiane, la numero7, 8 e 9. «Con il 2017 andremo a fare tutta una serie di operazioni per avviare il percorso dell’Usl provinciale» ha anticipato il direttore generale Francesco Benazzi.
«Per prima cosa procederemo alla realizzazione di un unico bilancio e alla creazione di un’unica partita Iva». L’assetto non vedrà trasferimenti di personale, assicura il numero uno della sanità trevigiana. «Dal punto di vista della gestione del personale, i dipendenti resteranno nelle proprie sedi, salvoovviamente mobilità e spostamenti volontari. Provvederemo inoltre al potenziamento dell’organizzazione a Treviso. Per quanto riguarda Provveditorato, Economato e altre strutture, lasceremo le sedi periferiche lavorare su obiettivi specifici, evitando ripetizioni. Un ufficio si occuperà di acquisti, un altro della gestione fatture, suddividendo i ruoli, così da garantire una omogeneità sul territorio».
Dopo aver avviato la parte amministrativo-burocratica, la riorganizzazione andrà a toccare le reti cliniche con l’individuazione dei reparti d’eccellenza e il loro sviluppo. «Il secondo step riguarderà le reti cliniche. Sto ricevendo i primari delle tre Usl per visionare i loro progetti», fa sapere il dg Benazzi, «poi attentiamo dalla Regione le linee guida per arrivare alla stesura degli atti aziendali (i documenti di programmazione sanitaria dell’azienda ndr.)». La riforma che coinvolge la sanità trevigiana si preannuncia come un cambiamento epocale. In un solo colpo le Usl scenderanno da 21 a 7, una per provincia, resteranno l’Istituto oncologico veneto, le due Aziende ospedaliere di Padova e Verona e alla Segreteria per la Sanità e il Sociale subentrerà l’Azienda Zero.
Valentina Calzavara – La Tribuna di Treviso – 7 dicembre 2016